Della formale informalità di Google

Un mio commento a un post di Napolux.

Giusto una chiosa. Ai tecnici di Google, ovviamente, a naso, tutti programmatori, è stato evidentemente chiesto di interagire informalmente con i partecipanti.

Devo dire che mi ha fatto piacere vedere uno dei programmatori di Google infilarsi nel capannello fatto da DElyMyth, Fullo, Gioxx, me e altri in terrazza, presentarsi con un sorrisone e chiederci chi eravamo, se ci era piaciuto e se avevamo delle domande e, nel caso, chiedere a chiunque di loro qualsiasi informazione.

Senza contare Matteo Flora che, a fine evento, si è presentato al bar qulche via più in là con un altro programmatore, per un lungo aperitivo privato.

Dopo due birre medie e un Negroni, mmmm….si mi pare fosse un Negroni, non siamo riusciti a estorcergli alcunché riguardo al Gphone. Mi è toccato lavorare sulla consecutio temporum e sulle doppie negazioni per dedurne che l’oggetto esiste.

In compenso, la chiacchierata è stata davvero piacevole per la qualità del capannello (DElyMyth, Fullo, Matteo…), la disponibilità del programmatore e gli argomenti, googlistici e non, di cui si è discusso.

Google Web Masterminds

Giornata interessante, Fullo e io entriamo soli nella sala dedicata all’accoglienza e, scambiati per tecnici di Google, quasi riusciamo ad arraffare tshirt e camice bianco con tanto di logo Google Labs. Scoperti all’ultimo istante, quando già stavo ipotecando due dei camici per fine giornata. Decisamente non si può avere tutto nella vita.

Ovviamente, è piacevole reincontrare Gioxx, Fullo, Elena, Napolux e, mmm…sono senza caffé, inizio a non ricordare.

Tradizionale e un po’ impacciata la presentazione di Giorgia Longoni, marketing manager di Google Italia, un po’ autocelebrativa quella dedicata al ruolo di Google nell’Open Source, interessante il talk sul ruolo della tassonomia geografica per la catalogazione e identificazione contestuale della conoscenza.

L’ultima presentazione…mah…non saprei. La persona sul palco non ha salutato né si è presentato, ha sparato un pippone su oralità e scrittura, per poi discutere delle API messe a disposizione da Google, confondendo fin troppo spesso il concetto di API e quello di snippets, deducendo poi da questa confusione alcune conclusioni di per sé lecite, ma tratte da premesse non del tutto corrette.

Ressa al buffet freddo, fin troppo casino, poi Workshop su Maps e Mapplets. Avrei fatto meglio a seguire un seminario al posto del workshop: senza caffé non distinguo una istruzione di codice dall’altra.

Fra poco si inzia con un seminario su Google WebToolkit + GData.

P.S. Fino all’entrata nell’aula del workshop le prese di corrente sono state una risorsa introvabile. Una ora e mezza di presentazioni in un ambiente, seppur piacevole, privo di una qualsiasi presa, il che ha messo a dura prova la batteria dei portatili dei molti convenuti.

P.P.S. Per un’ora ho tentato di captare il segnale wifi. Niente né sotto Linux né sotto Vista. Ruoto da ore 3 a ore 12 e prendo il segnale….

Ops, dirottato al seminario su Google Earth/Sky e Sketchup. Decisamente meno noioso, grazie anche al globo rotante di Google Earth. Ne ho approfittato per dare un’occhiata a luoghi a me cari. Non c’è che dire, esperienza piacevole.

Mmmm….Sketchup sembra divertente, molto divertente e semplice da usare.

Casting delle ombre basato sulle ore del giorno e sul giorno solare. Posizionamento all’interno delle mappe di Google Earth, effetti a go go. Insomma, un giocattolo ricco di funzionalità.

Il Diziobolo di Carmelo

Oggi ospito volentieri un piccolo appunto da parte di Carmelo Cutuli, amico di vecchia data che da fin troppo tempo non vedo. Forse quello che dice può apparire difficile a credersi ma io non me ne meraviglierei: ho provato in prima persona la sua vulcanica creatività e, ormai, non mi meraviglio più di nulla quando si parla di Carmelo 🙂

Giorgio,

ti chiedo un piccolo favore. Potresti diffondere con i tuoi mezzi e fare girare un po’ questo comunicato a tuoi amici blogger e giornalisti?

Ho scoperto dal Corriere della Sera, che l’ha scoperto dal Los Angeles Times che le lingue create su internet sono nate nel 2001 e si chiamano CONLANG.

Io però ho lanciato Il Diziobolo – La Lingua del Net nell’Aprile del 1999, quindi due anni prima … vorrei che questa notizia circolasse così ‘vendichiamo’ simpaticamente tutti quei progetti interessanti che si estingono perché troppo in anticipo coi tempi

Un abbraccio e grazie in anticipo

Carmelo


FENOMENI WEB: Dagli USA arrivano i CONLANG ma stavolta in ritardo rispetto all'Italia
ROMA 28 agosto 2007 - Arriva dagli USA la notizia dei CONLANG ed è subito tormentone, peccato che in Italia ci avevamo già pensato ben otto anni fa.


L'arte di creare dei nuovi linguaggi, attraverso internet, viene oggi definita negli USA "ConLang" ed il "Toki Pona", nato ufficialmente nel 2001 viene riconosciuto come primo linguaggio interamente creato nel cyberspazio. Da allora si sono diffusi, spontaneamente sul web, altri 1900 idiomi.


La notizia viene riportata dal Los Angeles Times e subito si diffonde nel mondo ed ovviamente in Italia, dove però questo genere di iniziative è stato lanciato per la prima volta nel 1999, addirittura due anni prima che negli USA.


Il 'Diziobolo', un CONLANG ante litteram, è stato annunciato alla stampa il 19 aprile del 1999 dal suo promotore Carmelo Cutuli, uno dei "visionari" dell'allora pioneristica internet nostrana, famoso per aver lanciato diverse iniziative del genere e soprattutto per aver fatto conoscere al mondo le prerogative dell'Etna Valley, la Silicon Valley siciliana.


Nel lancio stampa di allora si legge testualmente "L'idea è semplice: creare un vocabolario online, il "Diziobolo"appunto, con l'aiuto degli utenti Internet italiani che possono inserire in un apposito form una parola italiana e il corrispondente termine nella "Lingua del Net".
Lo scopo? "Dare sfogo - dice Cutuli - alla propria fantasia, liberandosi dagli schemi e dalle regole del linguaggio parlato, per dare vita a un vero e proprio metalinguaggio globale, comprensibile da tutti i frequentatori del cyberspazio. Niente grammatica, quindi, né sintassi, ma via libera alla creatività, senza alcun timore di esagerare". "


Cutuli non si è ovviamente lasciato sfuggire questa occasione per rivendicare la paternità del primo CONLANG mondiale in assoluto, con un post sul suo Blog, dal nome indicativo di "Opinion Maker" (http://www.cutuli.it), rivalutando così un'idea valida anche a distanza di ben otto anni.


Inutile dire che il post ha subito provocato un tam tam mediatico tra i blogger e la notizia sta girando vorticosamente sul web. Nel frattempo Cutuli sta cercando di recuperare il data base originale dei 'lemmi' inseriti a suo tempo dagli utenti con tanto di definizione a mo' di vocabolario che andavano da termini di assoluta fantasia come "sbabadanga" a neologismi come "fillare" dall'inglese to fill (riempire), un form internet nel caso specifico.

Cisco, alla salute delle polemiche

Ok, giusto due righe per consolidare un paio di impressioni avute ieri sera al Cisco Ape:

  1. Come al solito, è piacevole ritrovare qualche amico e incontrare nuova gente. Gossip, sfoghi e aperitivo in mano;
  2. Il buffet era vario e abbondante. Potrebbe essere l’indizio che la blogopalla inizia a essere considerata un canale di comunicazione. Si sa che in qualsiasi evento i giornalisti sono sfamati oltre ogni limite, quindi…
  3. Lele è stato assunto da Cisco come responsabile della comunicazione di Stefano Venturi, Amministratore Delegato Cisco Systems Italy e Vice President Cisco Systems EMEA. I miei auguri a Lele e i miei complimenti a Cisco per la scelta avveduta;
  4. Stefano Venturi. Mi ha dato una buona impressione, sciolto senza essere piacione, capace di mantenere l’attenzione, disposto a fermarsi ai vari capannelli di blogger e discutere un po’ di tutto. E’ piacevole vedere abbandonare slide e testi, in una salutare discesa dal palco;
  5. Blogger. Capannelli variopinti, non solo attorno all’AD di Cisco, ma in genere ovunque nel locale. Discussioni parallele, scambio di opinioni, amenità varie, ma anche botta e risposta con Venturi e approfondimenti. Serata non sterile, quindi;
  6. Considerazioni sulle finalità della serata. Probabilmente niente più di un aperitivo e, se qualcuno lo avesse saputo prima, forse qualche posto libero in più ci sarebbe stato. Probabilmente, il senso dell’incontro andava sovvertito: non era tanto l’AD di Cisco a incontrare i blogger, ma i blogger a essere presentati all’AD di Cisco. La spiegazione che mi dò è che Lele abbia voluto dimostrare di essere in grado di mobilitare la blogopalla e di poterla accreditare come un canale di comunicazione forse non ancora maturo, ma sul quale investire da parte di Cisco. L’idea è sensata, l’applicazione anche, il progetto interessante;
  7. Un ringraziamento di cuore a Tiziano Fogliata, che stoicamente e con grande gentilezza, ha scarrozzato Alessio Jacona e me in giro per Milano fino a Bisceglie. Grazie ancora;
  8. Per favore, niente Japa la prossima volta.