Nananca † Crash!!

Nananca è un piacevole giochino che si trova in rete da qualche mese. Dopo averci giocato tempo fa, l’ho ripreso in mano da qualche giorno, con grande soddisfazione. Niente di complicato, intendiamoci, solo un piacevole passatempo dalla meccanica molto semplice ma coinvolgente. Avendo trovato in giro le istruzioni in inglese, lo metto a disposizione traducendo le note in italiano e modificandole leggermente.

Giochiamo a Nananca?

Cosa è Nananca?

Nanaca†Crash è un gioco in flash i cui personaggi sono tratto da un giochino per PC chiamato Cross†Channel, adatto a un pubblico adulto. Intendiamoci, Cross†Channel è per adulti, Nananca va bene per tutte le età e non ha nulla di offensivo.

Come si gioca a Nananca?

La dinamica, come già detto, è semplice. All’inizio del gioco bisogna premere il tasto destro del mouse per scegliere l’angolazione del mouse e rilasciarlo per selezionare la forza con cui impartire il colpo. A questo punto, dopo l’impatto con la bicicletta, si hanno due azioni a disposizione:

AERIAL BLU

Quando Taichi sta salendo, la scritta aerial diventa blu è possibile effettuare un AERIAL CRASH, un vero e proprio scontro a mezz’aria con una bicicletta che consente di dare una spinta al personaggio in volo. Cliccando quando la scritta si illumina di blu si avrà un crash verso il basso (utile per colpire un determinato personaggio o per modificare l’angolazione del rimbalzo). Attenzione: dopo il crash bisognerà percorrere all’interno dello schermo un certo numero di metri, prima che sia possibile effettuarne un altro.

AERIAL RED

Cliccando il tasto del mouse quando la scritta AERIAL si illumina di rosso, ovvero quando Taichi sta scendendo verso terra, si da vita a uno scontro che lancia verso l’alto il malcapitato. Utile per impedire una collisione con i personaggi a terra o per aumentare la velocità e la distanza percorse. Attenzione: si hanno a disposizione solo tre collisioni aeree di questo tipo.

SPECIAL

Durante il gioco date un’occhiata alla parte destra dello schermo, in ato: qui trovate una casella SPECIAL e un’altra, poco più sotto, raffigurante i personaggi a terra nello schermo.
Sotto la scritta SPECIAL di tanto in tanto appaiono i volti di alcuni personaggi: saranno questi che, una volta colpiti, eseguiranno una mossa speciale. A questo punto, non rimane che controllare nella casella sottostante se un personaggio “speciale” è nello schermo e con una collisione aerea ben assestata, cercare di colpirlo. Ora, apparirà una scritta SPECIAL e avrete 0.7 secondi per cliccare il mouse e attivarla. In genere, le mosse speciali consistono in super colpi che vi spediscono ben lontano, a volte innescano vere e proprie condizioni particolari, come per esempio il “paracadute a tempo” che per una manciata di secondi vi farà volare in avanti senza mai cadere. Molto meglio di un super colpo.

I personaggi

Lo scopo di Nananca consiste nello spedire Taichi, il personaggio che investite con la bicicletta, il più lontano possibile, aiutandovi con dei rimbalzi ben eseguiti.

Cosa significa “ben eseguiti”? Semplice, cercate di atterrare su un personaggio che vi dia una mano, piuttosto che su uno che vi ostacoli.

Prendiamo in esame i vari personaggi che incontrerete lungo il tragitto:

ToukoTouko
Quando la colpite vi da una bella accelerazione, senza spedirvi molto in alto però. E’ un po’ più forte di Kiri.

KiriKiri
Una volta colpita, Kiri vi da una buona accelerazione con un angolo di 45 gradi.

MisatoMisato
E’ l’unico personaggio cui Taichi si aggrappa, fermando la propria corsa. Non cadetele sopra a meno che toccandola si attivi uno SPECIAL: in questo caso Misato sarà in grado di darvi la spinta più potente di tutto il gioco!

NanancaNananca
Nananca è la protagonista del gioco. Oltre a investire Taichi all’inizio è lei a teletrasportarsi durante gli AERIAL CRASH e a dargli una bella spinta.

Sakuraba HiroshiSakuraba Hiroshi
Colpitelo e lui modificherà il vostro angolo di rimbalzo, aumentandolo (Angle up) o diminuendolo (angle down).

TaichiTaichi
Uh…è il poveraccio che si prende la biciclettata iniziale e rimbalza per tutto lo schermo…

YoukoYouko
Youko è un gran fastidio: toccatela e le proprietà del successivo personaggio femminile che colpirete verranno bloccate. L’unico vantaggio sia ha quando a seguire si incappa in Misato e le viene impedito di fermare la vostra corsa, mentre in tutti gli altri casi non riceverete alcuna spinta dalle fanciulle sullo schermo.

TomokiTomoki
Basta saltargli addosso per vedere rallentata la propria corsa…

MikiMiki
Miki vi premia con una bella accelerazione, lanciandovi ben bene in avanti.
E’ un po’ più forte di Kiri.

E infine…giocando giocando, i risultati arrivano…e allora…cliccate qui per provarci!

Risultati

Alto Riciclo

Una volta dismesso, un PC inutilizzato diventa una fonte di problemi: parti in plastica, in silicio, metalliche da smaltire, non si sa bene come, né dove.
Cosa farne? Un primo tentativo può essere quello di rivitalizzare i computer utilizzando sistemi operativi leggeri, donandoli ad associazioni che ne abbiano necessità e che non possano spendere il vecchio nichelino.

Ora, però, quantunque e qualche altra interiezione a caso, se proprio il PC non può essere rianimato, vuoi per qualche bruciacchiatura di troppo, vuoi per danni fisici irreparabili, piuttosto che buttare alle ortiche tutto quanto, si può tentare un approccio creativo.

Fractal Spin, per esempio offre la possibilità di acquistare bigiotteria e accessori realizzati con parti elettroniche, dalle CPU a pendaglio, alle cinture IDE, ai braccialetti categoria 5…si sa…un po’ di cavo di rete sotto mano…o anche attorno…serve sempre.

CPU al collo

Produzione artigianale, per ora, e non potrebbe essere altrimenti visto la particolare natura del materiale utilizzato e un’economia di risulta che, a ben vedere non sfigurerebbe in qualche banchetto di un mercatino etnico.

Capaci di indossarlo?

Una possibile forma di auto sovvenzione per gruppi di volontariato? Potrebbe essere, ma potrebbe anche essere solo una moda “geek”, conosciuta da pochi e apprezzata da ancora meno persone.

Non sarebbe male, però, vedere un mercatino online di questa rigatteria elettronica trasformata in bijoux etno/punk, in italiano, possibilmente, e a prezzi contenuti: il materiale di base costa poco, le spese di spedizione nemmeno tanto, la creatività è inestimabile ma va condivisa.

Che fare? Beh, intanto acquistare un bel pendaglio doppio processore non sarebbe una brutta idea, o no?

Mac a dimensioni scontate

Un milione di anni fa…o forse due, c’era un computer che faceva strabuzzare gli occhi.

Bello e impossibile.

Bello, di un’interfaccia minimale ed elegante. Bello di una facilità d’uso ineguagliata. Impossibile, a un costo al di fuori della portata dei più.

Old Mac screenshot

Beh, si, insomma, ci siamo capiti. E’ il Mac, troppo bello per essere alla portata di tutti.

E, infatti, noi tutti ci siamo sorbiti il mondo pc. Sistemi operativi instabili e imbizzarriti, interfacce approssimative, compatibilità aleatoria, in ginocchio di fronte ai driver forniti dai produttori.

Insomma, il dilemma può essere riassunto in questo modo:

Computer semplice da usare -> Bello a vedersi -> Hardware e sistema operativo prodotti dalla stessa azienda -> Prezzi decisamente alti – Mac

Computer difficile da utilizzare -> Un po’ pacchiano -> Hardware prodotto da chiunque, sistema operativo pure -> Prezzi bassi – PC

In effetti, il Mac è un sinolo fra materia, hardware, e forma, sistema operativo. Quando si parla di Mac, la maggior parte delle volte si intende un pezzo di metallo e silicio costruito in simbiosi con un sistema operativo che ne conosce i più reconditi meandri. Non c’è bisogno di cercare driver di terze parti, tutto è fatto da Apple e preinstallato prima di consegnare il prodotto all’utente. Non c’è problema di incompatibilità tra periferiche, sono tutte fornite dallo stesso produttore. Non c’è pericolo che un programma non funzioni, o funzioni lentamente sulla piattaforma consigliata. Quella è e quella rimane.

Con i PC il discorso cambia. E’ figlio del liberalismo selvaggio: una scheda la faccio io, una periferica tu, io sto in Cambogia, tu stai a Berlino, il driver lo metto qui e tu non lo trovi li. Il sistema operativo è Windows, in una delle mille versioni, oppure Linux, oppure chissà che cosa e per ogni sistema e ogni versione, ogni produttore di periferiche dovrà fornire l’apposito driver, ogni volta lo stesso, diverso per ognuno. E, se anche riusciste ad avere tutto, una volta assemblato il metallo, non è detto che questi non inizi a stridere: la scheda audio va in conflitto con gli interrupt usati da quella video, gli irq di vattelapesca sono gi? utilizzati dal mouse, oppure la scheda di rete inchioda il modem. Insomma, liberi e belli, nell’agone selvaggio del liberalismo post moderno. Però paghiamo di meno, il resto ce lo mettiamo in nervi, salute e periferiche incompatibili cestinate.

Non che un prodotto monolitico sia in assoluto meglio: paghiamo di più e abbiamo meno voce in capitolo, siamo costretti a prendere col sorriso fra le labbra tutto quello che il produttore ci propala, bello o brutto che sia.

Ora, Apple ha deciso di sedurre i più, gli snervati del mondo pc, che vorrebbero qualcosa di carino sulle scrivanie e di poco problematico.

Apple Mac Mini frontale

La trovata, devo ammetterlo, non è male. 499 euro, e qualcuno mi spieghi perché Apple continua ad adottare un cambio 1:1 fra dollaro ed euro, per avere un bel computer e anche poco ingombrante con i suoi 16,51 cm di base per 5,08 di altezza.

Apple Mac Mini mani

Bello?

Bello a vedersi, sicuramente, “stiloso” come direbbe qualcuno, nella prospettiva trendy che accomuna tutti i prodotti Apple.

Bello come sistema operativo Mac OS X, un bel derivato BSD Unix-like.

Apple Mac Mini retro

Bello con il suo processore non proprio nuovo fiammante e la scheda grafica non proprio potente.

Apple Mini motherboard upfront

Però, l’idea non è male. Nella scatola trovate un adattatore VGA per potere usare il monitor che avete già in casa, senza dovere acquistare uno schermo Apple, mentre per mouse e tastiera potete recuperare quelli che avete, basta che siano usb.
Infine, vi ritrovate con la suite iLife, che comprende un lettore DVD, un programma per gestire le vostre foto, un’applicazione per creare video, un’altra per giocare a scrivere e registrare musica e, infine iTunes. Insomma, ce n’è da divertirsi.

Se, intanto, volete andare a vedere come qualche puntiglioso tedesco ha dissezionato, giocandosi la garanzia, il Mac mini, potete dare un’occhiata al sito Macnews.de

Apple Mini motherboard downfront

Il modello base, quello da 499 $, per intenderci, è equipaggiato con un hardware minimale:

    Modello: M9686*/A
    Processore: PowerPC G4 a 1,25GHz
    Memoria: 256MB di SRAM DDR PC2700 (333MHz), supporta fino a 1GB
    Grafica: ATI Radeon 9200 con 32MB di SDRAM DDR e supporto AGP 4X
    Disco rigido: 1 Ultra ATA da 40GB1
    Unit? ottica: Unit? Combo (DVD-ROM/CD-RW) con caricatore automatico
    Porte: Una porta FireWire 400; due porte USB 2.0; uscita DVI; uscita VGA (adattatore incluso)
    Connessione in rete: Ethernet 10/100BASE-T e modem v.92 a 56K integrati Wireless AirPort Extreme opzionale (conforme alle specifiche 802.11g; certificata Wi-Fi IEEE 802.11b); modulo Bluetooth disponibile come opzione BTO
    Audio: Uscita cuffie/audio
    Software di sistema: Mac OS X versione 10.3 Panther, include ambiente Classic, Mail, iChat AV, Safari, Sherlock, Rubrica Indirizzi, QuickTime, iSync, iCal Software iLife ?05 (include iTunes, iPhoto, iMovie, iDVD e GarageBand), AppleWorks, Nanosaur 2, Marble Blast Gold e Apple Hardware Test

Dalle prime recensioni online, pare che il modello base, con solo 256 Mb di ram, sia afflitto da un disco rigido alquanto lento. Il che, tradotto in parole povere, da origine alle seguenti equazione equivalenze:

Poca RAM = Molto uso della memoria virtuale, quindi molta scrittura sul file di swap.

Molta scrittura su file di swap + disco lento = Sistema lento, specialmente con qualche applicazione in più aperta.

Ok, insomma, bello, divertente e multimediale. Ma non proprio un scheggia.

Come utente pc adorerei passare un po’ di tempo con una scatola proprietaria che fa tanti suoni e tante belle immagini.

Ok, ora esco e vado a comperare una Xbox. Costa meno e rende di più.

Linux Globe Trotter!

E chi ha detto che per farsi una Porsche ci si debba impegnare pure la suocera?

Porsche Design GmbH e Lacie hanno messo in piedi un disco usb ultra compatto e ultra fighetto, sul quale ? stata “schiaffata” una Mandrake 10 in grado di riconoscere l’hardware del pc sul quale viene fatta partire.

Mandrake 10 su drive usb

In pratica: a computer spento collegate il drive usb, accendete il pc, da BIOS selezionate come drive di avvio il Lacie e fate partire il tutto. Nel caso il pc non riconosca come drive di avvio una periferica usb, usate il comodo cd rom incluso, che farà tutto lo sporco lavoro (in questo caso, fate partire tutto da cd rom).

Da notare che questa Mandrake ? in grado di memorizzare i profili hardware dei pc sui quali ? stata lanciata, in modo da accelerare il bootstrap.

E ora un po’ di caratteristiche:

Contenuto della confezione

  • Hard disk LaCie progettato da F.A. Porsche
  • Hard disk esterno USB da 40 GB
  • Distribuzione Mandrakelinux 10.0
  • MiniCD avviabile (per computer senza boot diretto da USB)
  • Opuscolo con le istruzioni per utilizzare le funzionalità di GlobeTrotter
  • Manuale elettronico che spiega come utilizzare il vostro desktop Mandrakelinux
  • Servizi

  • 30 giorni di supporto Web
  • 1 mse di iscrizione al Mandrakeclub
  • 1 mese di iscrizione a Mandrakeonline
  • Caratteristiche principali

    Mobilit?

  • Hard disk esterno, avviabile ed alimentato attraverso USB
  • Disponibile un MiniCD avviabile, nel caso il computer non supporti il boot da USB
  • Riconoscimento automatico dell’hardware
  • Configurazione iniziale (lingua, tastiera, password dell’amministratore, account utenti)
  • Memorizzazione dei profili hardware (incluso il riconoscimento di sistemi ‘conosciuti’ precedentemente utilizzati con l’hard disk GlobeTrotter)
  • Sistema Mandrakelinux

    Con Mandrakelinux 10.0, GlobeTrotter vi mette a disposizione la semplicità e la robustezza del sistema Mandrakelinux, insieme ad un ampio assortimento di software, inclusi:

    Ufficio

  • Suite per l’ufficio OpenOffice.org – pienamente compatibile con i documenti Microsoft Office
  • Applicazioni commerciali Adobe Acrobat Reader, Real Player e Flash?Player
  • Internet

  • Suite integrate per l’informazione personale Kontact ed Evolution
  • I browser web Mozilla e Konqueror
  • Multimedia

  • Totem – un player multimedia completo
  • The Gimp – software per la manipolazione delle immagini
  • K3B – per masterizzare CD
  • Insomma, una distro semplice da usare unita alla versatilità di un sistema auto configurante, racchiuso in un disco plug and play.

    Che aspettate a farvi la Porsche?

    E io c’ho il firewall…

    A volte i ricordi affiorano alla mente e ti strappano un sorriso, così , nel mezzo di una qualsiasi attività quotidiana, arrivano alle labbra, le dischiudono e poi scompaiono tra i veli del passato.
    E mi ritrovo a pensare a un giorno di due anni fa, quando nel vecchio ufficio in cui lavoravo mi preparavo a fare una lavata di testa a chi si era appena preso un virus, contagiando la rete interna.
    Ora, dato che conoscevo i miei polli, avevo installato un antivirus su ogni computer, con aggiornamento automatico tutti i giorni, scan del sistema in pausa pranzo e intercettamento dei virus in tempo reale. Insomma, più blindato di così…pensavo io…A dire il vero, sulla rete interna vigeva una pratica poco salutare, ovvero la presenza di condivisioni non protette da password, ma questo era reso necessario

  • Dalla scarsa competenza informatica delle molte persone che bazzicavano per l’ufficio
  • Dalla incredibile capacità di rompere le scatole di chi bazzicava l’ufficio
  • Insomma…piuttosto che perdere tempo a capire che per aggangiare una condivisione bastava mettere una password, sempre la stessa, passavano le ore a rompermi le scatole lamentandosi per il fatto che non erano bravi come me e non sapevano come fare.
    Ora, a parte il fatto che poi sicuramente questi a casa riuscivano a fare cose di un ordine di grandezza più difficili, tipo installarsi WinMX o Kazaa e poi condividere file, recuperare download interrotti, magari pure convertire film in Divx (ma di questo non ho prove, i maledetti erano troppo furbi per ammetterlo davanti a me)…comunque, alla fine ho deciso di lasciare liberi gli share…tanto “ho messo a tutti un antivirus, che si aggiorna automaticamente, che esegue autonomamente il controllo delle infezioni”.

    Finché un giorno accade. Un virus inizia a replicarsi sulla rete interna!

    La mia prima reazione è stata di stupore…ma come diavolo avrà fatto a saltare tutti i controlli? Ah, si, certo, è un virus nuovissimo, i pattern con le signature non sono ancora stati aggiornati e quindi ci siamo beccati il virus…che sfiga!

    No, non quadra…abbiamo tutti lo stesso antivirus…perch? alcuni hanno segnalato l’infezione e altri no? Faccio spegnere i computer infetti, isolo i server interni, che comunque risultano protetti, faccio togliere le condivisioni e inizio a controllare i computer infetti….

  • Primo computer….antivirus disabilitato…
  • Secondo computer….antivirus disabilitato…
  • Terzo computer….antivirus disabilitato…
  • … computer….antivirus disabilitato…
  • Ora…a parte la iena montante e la bava alla bocca, tipo indemoniato alla Esorcista, tento di ricompormi, di darmi un aspetto umano e professionale e passo all’interrogatorio.

    Non mi concedono una lampada da puntare in faccia ai mascalzoni.
    Non posso legarli mani dietro a una sedia.
    Non posso infliggere loro torture psicologiche tipo “Adesso prendo l’agenda con i nominativi dei tuoi clienti e la distruggo se non mi dici cosa è successo”.

    Provo con le buone…

    Perché, perché, perché hai disattivato l’antivirus?

  • Risposta 1…”Rallentava il computer”
  • Risposta 2…”Mi impediva di scaricare il file xxx e il file yyy”
  • Risposta 1…”Quando partiva lo scan non riuscivo a fare più nulla”
  • Oh, ma se il pc rallenta, lo fa solamente di un poco in pausa pranzo…ma vedi di andare a mangiare!!! E se non ti fa scaricare il file, ci sarà una ragione, te lo sei chiesto???

    Infine vado da quello che si spacciava per più sgamato su internet e sui computer…

    Ma perché hai disattivato l’antivirus?

    Perché quando mi controlla il pc in pausa pranzo rallenta tutto…e poi, comunque, non avevi messo il firewall? Non dovevamo essere protetti?

    AO, testina di vitello! Prima cosa, a pausa pranzo te ne vai a mangiare e non rompi le scatole, seconda cosa ma cosa ha a che fare il firewall con i virus?

    Eh, ma con il firewall non dovremmo prendere i virus…

    A parte che se sono IO il responsabile tecnico della baracca ci sarà pure una ragione. A parte che se io ti dico di tenerti l’antivirus, tu lo tieni e se vuoi lamentarti vai dall’Amministratore Delegato, ma…a parte tutto questo, tu sai a che serve un firewall?

    Per bloccare i virus, no?

    Ma perché proprio a me?