Backup in rete pratico e veloce con FTP – 1

Impara l’arte e mettila da parte

A volte bisogna prendere alcune decisioni che hanno la pruriginosa caratteristica di essere poco convenzionali.

Un amministratore di sistemi con un po’ di esperienza alle spalle sa che è bene cercare una soluzione pratica a problemi pratici, piuttosto che addentrarsi nell’estetica del sysadmin. Certo, creare soluzioni eleganti è un piacere quanto leggere un codice raffinato e ben indentato, ma spesso i problemi sopraggiungono a spron battuto ed esigono soluzioni immediate, pratiche, efficienti, semplici.

Si, perché il principio del KISS, Keep It Simple Stupid, è un comandamento da mandare a memoria: quanto più una soluzione è complessa, tanto più è prona a inconsistenze e difficile da manutenere nel tempo.

Semplice, semplice ed efficiente.

Quando si hanno diversi clienti, macchine che viaggiano da anni e poco tempo, si deve cercare di razionalizzare, sfrondare i rami non produttivi, ridurre all’essenziale affinché tutto possa essere più facilmente gestibile.

Hai perso i dati? Ok, tira fuori un backup. Be…che?

Uno dei problemi che ci si trova ad affrontare è fa comprendere al proprio cliente l’importanza dell’integrità dei dati nel tempo. Implementare semplicemente una soluzione RAID assicura contro la perdita temporanea delle informazioni, ma non assicura contro la sbadataggine, le dimenticanze, l’incuria, fulmini, peste e cavallette.

A volte ci si accorge che qualcuno ha cancellato “per sbaglio” un file importante. E, magari, sono passati mesi prima che sia stata notata la mancanza questo file, vitale ma poco utilizzato. A volte, semplicemente, qualcuno cancella intere directory “per fare spazio”, saltando quella inutile pratica di controllare *cosa* era contenuto al suo interno. A volte, è un semplice “tirone” sulla linea elettrica a mandare tutto a quel paese, oppure un calo di tensione, in ambienti privi di continuità elettrica.

In ogni caso, se non avete backuppato, sono guai vostri.

Già, perché poi scopri che il sito del cliente, fatto di quattro pagine in croce, ancora in beta non aperto al pubblico, tutto traballante, faceva 1000 iscritti al giorno, generava fantastiliardi, era di importanza capitale e ogni minuto offline costa all’azienda zilioni di talleri.

Ops, ve l’avevo detto di implementare una sana politica di backup.

Leggi tutto

The Definitive BIOS Optimization Guide

Il BIOS, cuore sconosciuto del computer, è il primo bunch of code che viene lanciato all’avvio della macchina, una serie di funzionalità di base che si occupa di controllare l’integrità dell’hardware (Power-on self-test, POST) e fornisce un’interfaccia di basso livello per l’accesso alle varie funzioni messe a disposizioni dalle diverse componenti. Si tratta, in definitiva, di un passo obbligato, del trampolino di lancio per il sistema operativo o, meglio, per i boot loader.

Configurate male il BIOS e, nel migliore dei casi, il sistema operativo arrancherà anche nelle operazioni più elementari. Aggiornate in maniera non corretta, sovrascrivendone nella EEPROM o nella FLASH il codice Assembly con una versione inadeguata, e potrete tirare fuori il fazzoletto bianco e dare l’estremo saluto alla vostra scheda madre.

Volete provare un LinuxBIOS? Liberi di farlo. Volete provare qualcos’altro? Ancora liberi di farlo. Qualsiasi scelta prendiate, però, fermatevi qualche minuto nel menu di configurazione del vostro BIOS, anche solo per controllare che non vi sia qualcosa di strano.

Se proprio non sapete come districarvi fra le varie opzioni, alcune indubbiamente di sapore mistico ed esoterico, scorrete l’elenco delle funzionalità e le relative descrizioni presenti nella The Definitive BIOS Optimization Guide, che con oltre 380 caratteristiche prese in esame costituisce una risorsa da tenere nel proprio segnalibro.

Vi serve una guida più introduttiva, con qualche consiglio pratico ben assestato? Ottimizzare il proprio sistema: il BIOS dalla A alla Z di Tom’s Hardware Guide è una lettura in italiano cui dedicare più di qualche distratto minuto.

Siete testardi e amate le soluzioni autarchiche che inevitabilmente portano al blocco del sistema con il BIOS che inizia a lanciare criptici messaggi o suoni ritmici incomprensibili ai non inziati all’arte dell’interpretazione dei codici di sistema? Il vostro computer non parte più e si limita a fischiare con uno schema regolare ma sconosciuto? Niente paura, BIOS Central possiede una vasta raccolta di codici di post e di beep per le varie marche di BIOS, con le relative descrizioni, che vi aiuterà a capire cosa sia eventualmente successo. Perché, si, il BIOS, umile e sconosciuto, è in grado anche i dirvi quale parte del vostro hardware ha iniziato a fare le bizze, impedendo al sistema un corretto avvio.

FOR THE LOVE OF ALL THINGS YLIAKUM DO NOT RUN THE UPDATER

pslogotop2.gifQuando si dice che un programma è in beta, si intende che si, certo, lo si può utilizzare, ma qualche baco salta sempre fuori. Di solito gli sviluppatori ti dicono chiaro e forte che potresti andare incontro alla perdita dei dati gestiti dal programma e che, insomma, un piccolo scotto lo si deve pagare per poter utilizzare in anteprima un programma ancora non definitivamente rifinito.

Orbene, io spesso gioco a Planeshift, gioco di ruolo online, multigiocatore, di ispirazione medievale, gratuito, 3D, eccetera, ecceterafate un po’ voi il resto.

Certo, potrei giocare a World of Wordcraft (WoW…ahem…questa l’ho già sentita), ma volete mettere? Cosa? Beh, giocare su Planeshift significa gironzolare sul server che gli sviluppatori utilizzano come piattaforma…ahem…di sviluppo. Significa che ogni tanto alcune creature diventano imbattibili, oppure imbelli, oppure qualcuno trova il modo di barare e tirare fuori armi improbabili. Altre volte, invece, capita di dover cambiare client (ne esistono per Windows, Mac e Linux), dato che sono uscite importanti novità.

Ecco quindi che l’altro giorno decido di installare il nuovo client e, come al solito, eseguo un aggiornamento dei file, per scaricare gli ultimi elementi grafici disponibili e tutta una serie di novità.

Ops…il client dice che il server è irraggiungibile, ma il tracker online riporta il server in piedi e con un centinaio di giocatori. Non rimane che andare nel canale irc dedicato agli utenti di Planeshift e chiedere…

Oghdebah sono io…

[19:46] <Oghdebah> Mmm
[19:46] <Oghdebah> problem
[19:46] <Oghdebah> I run psclient but it fails to connect to the server
[19:46] <Oghdebah> but I see from laanx that the server is up
[19:46] <Caarrie> DONT RUN THE UPDATER
[19:47] <steuben_atwork> you've got 3.18?
[19:47] <Oghdebah> yes
[19:47] --> JinjiCat è entrato nel canale (n=NotAland@p549454E4.dip.t-dialin.net).
[19:47] <Oghdebah> And I ran the updater
[19:47] <DAL|Away> FOR THE LOVE OF ALL THINGS YLIAKUM DO NOT RUN THE UPDATER
[19:47] <Oghdebah> already...
[19:47] <Caarrie> DONT RUN THE UPDATER
[19:47] <steuben_atwork> uninstall
[19:47] <Oghdebah> I knew just now
[19:47] <steuben_atwork> reinstall
[19:47] <Caarrie> reinstall
[19:47] <Oghdebah> ouch

Come dire…nessuno in vita mia, parlandomi di un software in beta, mi aveva gridato finora….

FOR THE LOVE OF ALL THINGS YLIAKUM DO NOT RUN THE UPDATER

Ancora Vista, non ci posso credere…

Da Engadget:

Run for the hills, everybody, Windows Vista has been proven vulnerable to the hax0rs mere days after its release — Steve Ballmer should clearly just give up now and resign while he still has a bit of dignity left. Or not. The vulnerability in question is hardly a hack at all, at least of the traditional variety, instead this one relies on you turning up your speakers and leaving your microphone on. See, the new Windows Speech Recognition in Windows Vista has all sorts of new abilities, but unlike Mac OS speech recognition of yore, no keyword is required to make your computer start listening to what you have to say, meaning any stray word could be interpreted as a command by Windows if it has the right tone and is within Vista’s repertoire. Microsoft also hasn’t done anything to ensure speech recognition doesn’t listen to the sounds coming out of your computer via the speakers, all of which means that if you visit a malicious website with the speakers turned up and the mic turned on (and Speech Recognition loaded, of course) an audio file could wake SR, open Windows Explorer, delete the documents folder and then empty the recycle bin. Not exactly the most likely of occurrences, but certain security types are already up in arms, and Microsoft has confirmed the potential problem, but merely recommends users turn of their speakers and/or microphone, along with killing any apps trying to attack them with such verbage. Not the greatest vote of confidence, so perhaps we’ll be seeing a fix for this from Microsoft before too long.

Insomma, per intenderci, basta che uno lasci casse e microfono aperti e che vada su un sito che riproduca un file audio contenente una serie di istruzioni. A questo punto, l’audio uscito dalle casse rientra dal microfono, viene processato come una serie di comandi ed eseguito.

E Microsoft conferma.

Ridicolo.

Ubuntu Vista

ubuntu_vista.jpg
Mi sa tanto di fake, ma è divertente…

My father heard about Vista coming on the news. Since he was interested in getting it, he asked me to obtain it and install it on his computer and he would give some cash in return. I told him I was going to do that, but instead I burned an Ubuntu CD and installed it.

Later, when he came home from work, I showed him his new “Vista” install, complete with the latest Office and Solitaire.

Well, it’s been a few days since that and now he says Bill Gates is better than Steve Jobs and brags about how OS X on my iMac is obsolete compared to Vista on his PC.

I will continue with the prank for some weeks, after which I’ll tell him the truth and give him back his money.

[Degredo.net]