E’ in libreria “Lavorare con Linux”

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E’ uscito Linux al 101%, in edicola e in libreria. In effetti, il libro è stato pubblicato due volte, prima in edizione economica per le edicole, con l’editore JGroup e il titolo Usare Linux al 101%, quindi in una versione dal supporto più curato, per Edizioni FAG, dal titolo Lavorare con Linux al 101%.

La differenza fra i due? Sostanzialmente solo la veste grafica: la stampa per la libreria presenta un supporto cartaceo decisamente migliore e si vede a colpo d’occhio, anche solo per le immagini che risultano ben delineate. Ovviamente, anche il prezzo cambia: 6,90 Euro per il primo, 12,90 Euro per il secondo.

Cosa c’è in questo libro? Cito la quarta di copertina e l’indice, ricordando che la quarta di copertina non è scritta da me.

Quasi dimenticavo: ho richiesto all’editore l’autorizzazione a mettere online, come al solito, un capitolo in PDF a disposizione dei lettori.

Voi quale preferireste?

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su Linux e a cui, pur avendo osato chiedere, non avete avuto risposta. E, meglio ancora, tutto organizzato in un unico, comodo libro, che potete tenere sempre con voi. Per la prima volta, tutte le informazioni davvero utili per avere un sistema che funziona davvero, senza intoppi e al massimo delle prestazioni, sono riunite in un solo volume: non dovrete più cercare tra gli innumerevoli forum e newsletter come si installa una stampante, non dovrete fare improbe fatiche per scoprire come modificare la sequenza di boot o installare un nuovo splashscreen. I trucchi (e segreti) per far funzionare al meglio la vostra Linux box ora sono alla vostra portata, con spiegazioni chiare, semplici, complete e numerosi esempi pratici, tutti rigorosamente testati sul campo da un autore tra i più esperti.

Capitolo 1 – Gestire il boot di Linux

BIOS
Grub
Identificare le periferiche
Installare Grub su floppy
Installare Grub su CD-ROM
Installare Grub nativamente
La via più semplice: grub-install
Configurare Grub
Sfondi personalizzati per Grub

Capitolo 2 – Graficamente boot

Il bootsplash
Il framebuffer
Il bootsplashing
Modificare il kernel
Le utility di supporto
Gli script di supporto
La creazione di un tema
Recuperare le immagini

Capitolo 3 – Le reti

Gli indirizzi delle reti private
Configurare le interfacce di rete
Gestire le interfacce di rete
La risoluzione statica
La risoluzione dinamica
Mettere ordine nelle interrogazioni
Configurare la rete al volo
La configurazione delle interfacce di rete
Instradare i pacchetti
Assegnare gli indirizzi in automatico
configurare un server DHCP
Configurare la rete da KDE e Gnome
Gnome
KDE
Le reti wireless
NdisWrapper
Installazione da sorgenti
Installazione dei driver Windows
Configurare la WLAN con i wireless-tools
Gestire la WLAN da KDE e Gnome

Capitolo 4 – Velocizzare il disco rigido

Velocizzare le unità di archiviazione
Hdparm, il coltellino svizzero dei dischi
In principio era ATA
PIO mode
DMA
Ultra DMA, 2 in 1
Gli IRQ
Ottimizzare le prestazioni delle unità disco
Rendere le ottimizzazioni permanenti

Capitolo 5 – Collegare le periferiche

Le unità di archiviazione esterne USB
le mani sul kernel
Utilizzare la periferica
Automatizzare la gestione delle periferiche
Identificazione automatica delle periferiche
Utilizzare le fotocamere digitali
La fotocamera come disco USB
PTP
Libgphoto
Linux e l’iPod
Gtkpod
Rhytmbox
Amarok
Ipodslave

Capitolo 6 – Connettersi a Internet

Collegarsi via modem
KPPP
Gnome PPP
GPRS Easy Connect
Collegarsi con l’ADSL
USB, gioie e dolori
Ethernet, la via più semplice

Capitolo 7 – Virtualizzare il sistema operativo

Installare QEMU
Scaricare e installare i sorgenti
Automatizzare l’avvio di KQEMU
Caricare il modulo e creare la periferica senza udev
Caricare il modulo e creare la periferica con udev
Una rapida verifica
Problemi di memoria
Installare il nuovo sistema operativo
Il file immagine
Creare il file immagine
Installare Debian
Bridging QEMU
Operazioni prelimiari
USB in emulazione “reale”

Capitolo 8 – Stampare in Linux

CUPS, il server di stampa in rete
Installare il sistema di stampa
Mettere in rete la stampante
Stampare in rete: agganciarsi a una stampante condivisa da Windows

AFRICA@home

Che cos’è AFRICA@home?

AFRICA@home è un sito web dedicato a progetti che utilizzano potenza di calcolo donata da volontari per contribuire a cause umanitarie in Africa. La disponibilità di capacità elaborativa ha un enorme potenziale nell’aiuto per la risoluzione dei pressanti problemi sanitari e ambientali che stanno affrontando i paesi in via di sviluppo . AFRICA@home combatte questo problema fornendo un framework comune per i progetti di utilizzo di risorse computazionali offerte volontariamente e che si focalizzano sulle necessità del continente africano. Un obiettivo importante di AFRICA@home è il coinvolgimento di studenti e università africane nello sviluppo e nella gestione di questi progetti. La prima applicazione sviluppata per AFRICA@home si chiama MalariaControl.net, un programma in grado di modellizzare le modalità in cui la malaria si diffonde in Africa e l’impatto potenziale che i nuovi farmaci antimalarici possono avere nella regione.

Altre informazioni su MalariaControl.net.

Altre informazioni sul volunteer computing.

Cos’è MalariaControl.net?

I modelli di simulazione delle dinamiche di trasmissione e degli effetti sulla salute della malaria sono uno strumento importante per il controllo di questa malattia infettiva. Tali modelli possono anche essere utilizzati per determinare le strategie ottimali per la distribuzione di reti antizanzare, chemioterapie o nuovi vaccini che sono attualmente in fase di sviluppo e test. Questa modellizzazione è molto intensiva dal punto di vista computazionale e richiede simulazioni di popolazioni umane piuttosto vaste con set diversi di parametri relativi a quei fattori sociali e biologici che influenzano la distribuzione della malattia. Lo Swiss Tropical Institute ha sviluppato un modello computazionale per l’epidemiologia malarica e successivamente ha impiegato la sua capacità elaborativa interna, circa 40 PC, per svolgere degli studi preliminari. Per convalidare questi modelli e per simulare adeguatamente la scala completa degli interventi e dei pattern di trasmissione appropriati per il controllo della malaria in Africa, è necessaria una potenza di calcolo molto più grande. E’ stata quindi creata MalariaControl.net, allo scopo di sfruttare la disponibilità elaborativa volontaria di migliaia di persone in tutto il mondo, per aiutare a migliorare l’abilità dei ricercatori di prevedere, e quindi controllare, la diffusione della malattia. Basandosi su esperienze pregresse, ci si aspetta che l’applicazione MalariaControl.net sia completata nel giro di pochi mesi – utilizzando i PC di migliaia di volontari – un volume di elaborazioni che normalmente richiederebbe 40 anni per concludersi con la capacità computazionale a disposizione degli scienziati che hanno sviluppato l’applicazione. Inotlre, basandosi sempre sull’esperienza passata, molta di questa potenza elaborativa volontaria arriverà dai paesi sviluppati – Nord America ed Europa, in particolare. Infine, uno degli obiettivi principali di AFRICA@home è il coinvolgimento delle Università africane e delle istituzioni nello sviluppo e nell’esecuzione delle applicazioni che gireranno sui computer dei volontari.

Altre informazioni sulla malaria.

Così, se vi sembrasse un po’ astruso l’utilizzo del vostro computer per cercare degli alieni, potreste dedicarne la potenza di calcolo per qualcosa di più terreno e salutare. Se vi sembra la cosa giusta da fare, andate su Malariacontrol.net e scaricate il client, disponibile per Windows e GNU/Linux. Ah, ovviamente installatelo e lasciatelo acceso. Va che vi controllo, eh?

I driver Linux Realtek RTL8111(B)/RTL8168(B) e i programmatori dislessici

Se qualcuno avesse in mente di compilare i driver linux-r1000(103).zip per il kernel 2.6.x Linux, abbia la bontà d’animo di sopportare la caritatevole indulgenza di Realtek, che ha deciso di dare pane e lavoro a programmatori dislessici.

Se provate a compilare i sorgenti come modulo, infatti, vi troverete con una bella caterva di errori:


root@moveaway:/usr/src/r1000# make clean modules
make -C src/ clean
make[1]: Entering directory `/usr/src/r1000/src'
rm -f *.o *.ko *~ core* .dep* .*.d .*.cmd *.mod.c *.a *.s .*.flags
make[1]: Leaving directory `/usr/src/r1000/src'
make -C src/ modules
make[1]: Entering directory `/usr/src/r1000/src'
make -C /lib/modules/2.6.16.18/build SUBDIRS=/usr/src/r1000/src modules
make[2]: Entering directory `/usr/src/linux-2.6.16.18'
CC [M] /usr/src/r1000/src/r1000_n.o
/usr/src/r1000/src/r1000_n.c: In function ‘r1000_close’:
/usr/src/r1000/src/r1000_n.c:1450: error: ‘entdev’ undeclared (first use in this function)
/usr/src/r1000/src/r1000_n.c:1450: error: (Each undeclared identifier is reported only once
/usr/src/r1000/src/r1000_n.c:1450: error: for each function it appears in.)
make[3]: *** [/usr/src/r1000/src/r1000_n.o] Error 1
make[2]: *** [_module_/usr/src/r1000/src] Error 2
make[2]: Leaving directory `/usr/src/linux-2.6.16.18'
make[1]: *** [modules] Error 2
make[1]: Leaving directory `/usr/src/r1000/src'
make: *** [modules] Error 2
root@moveaway:/usr/src/r1000#

Ahi, ahi. Che è successo? Osservate la riga evidenziata in grassetto:

/usr/src/r1000/src/r1000_n.c:1450: error: ‘entdev’ undeclared (first use in this function)

Mmmmmmmm…..ma cosa è questa entdev?

All’interno della directory in cui è sono stati decompressi i sorgenti del driver si trova una directory

src

nella quale è presente il file

r1000_n.c

Apriamolo e posizioniamoci alla riga 1450:


#if LINUX_VERSION_CODE < KERNEL_VERSION(2,5,0) synchronize_irq (); #else synchronize_irq(entdev->irq);
#endif
free_irq (netdev->irq, netdev);

Notato qualcosa? Semplicemente netdev (NETwork DEVice) è magicamente diventato entdev, il tutto per 1 sola volta. Il che porta a una inconsistenza dei sorgenti. Come riparare il tutto? Semplicemente correggendo entdev in netdev:


#if LINUX_VERSION_CODE < KERNEL_VERSION(2,5,0) synchronize_irq (); #else synchronize_irq(netdev->irq);
#endif
free_irq (netdev->irq, netdev);

Ora non resta che lanciare una nuova compilazione:


root@moveaway:/usr/src/r1000# make clean modules
make -C src/ clean
make[1]: Entering directory `/usr/src/r1000/src'
rm -f *.o *.ko *~ core* .dep* .*.d .*.cmd *.mod.c *.a *.s .*.flags
make[1]: Leaving directory `/usr/src/r1000/src'
make -C src/ modules
make[1]: Entering directory `/usr/src/r1000/src'
make -C /lib/modules/2.6.16.18/build SUBDIRS=/usr/src/r1000/src modules
make[2]: Entering directory `/usr/src/linux-2.6.16.18'
CC [M] /usr/src/r1000/src/r1000_n.o
CC [M] /usr/src/r1000/src/r1000_ioctl.o
LD [M] /usr/src/r1000/src/r1000.o
Building modules, stage 2.
MODPOST
CC /usr/src/r1000/src/r1000.mod.o
LD [M] /usr/src/r1000/src/r1000.ko
make[2]: Leaving directory `/usr/src/linux-2.6.16.18'
make[1]: Leaving directory `/usr/src/r1000/src'

Il modulo è pronto:

root@moveaway:/usr/src/r1000# ls -lah src/r1000.ko
-rw-r--r-- 1 root root 23K 2006-07-06 10:31 src/r1000.ko
root@moveaway:/usr/src/r1000#

Non rimane che lanciare gli ultimi due comandi necessari per l’installazione del nuovo modulo e il suo caricamento automatico all’avvio:


make install
depmod -a

Con buona pace dei programmatori dislessici di Realtek…

Indovinello FON e Voipstunt

Indovina, indovinello…

Cosa succede se mettete insieme un accesso Linus a un router FON e un abbonameno da 10 euro, valido per 120 giorni dall’ultima spesa, a Voipstunt?

Succede che appena incontrate un punto di accesso FON, avete non solo connettività gratuita, ma potrete chiamare gratuitamente per 300 minuti alla settimana, i numeri fissi dei seguenti paesi:

  • Argentina
  • Australia
  • Austria
  • Belgium
  • Canada
  • Chile
  • China
  • Denmark
  • Finland
  • France
  • Germany
  • Gibraltar
  • Hong Kong
  • Hungary
  • Iceland
  • Ireland
  • Italy
  • Japan
  • Latvia
  • Liechtenstein
  • Luxembourg
  • Malaysia
  • Monaco
  • Netherlands
  • New Zealand
  • Norway
  • Panama
  • Portugal
  • Singapore
  • Slovenia
  • South Korea
  • Spain
  • Sweden
  • Taiwan
  • Thailand
  • United Kingdom
  • United States
  • Che significa che il credito dura 120 giorni dall’ultimo movimento? Che se non lo utilizzate, dopo 120 giorni viene incamerato da Voipstunt. In pratica, chiamare “gratis” tutti i numeri d’Italia e delle nazioni elencate, vi sarà costato meno di 3 euro al mese. Se ho capito bene, ma dato che l’ho da poco non ne sono certo, appena spendete parte del credito, da quel momento risulterà valido per altri 120 giorni. Quando si spende? Quando si chiamano i cellulari, circa 23 centesimi al minuto per l’Italia, e quando si superano le 5 ore alla settimana di traffico gratuito. Beh, ieri mi è arrivata l’ultima bolletta e nello scorso bimestre ho totalizzato poco più di 6 ore di chiamate…

    Se poi non volete impazzire dietro a Tribox, potete acquistare un Fritz Box che, tra l’altro, è basato su Linux, collegarlo all’ADSL, alla linea telefonica e infilare il cavo che va al cordless direttamente in una delle due prese FON1 e FON2 di cui il Fritz è dotato. Un inciso…ma queste FON1 e FON2, nomen omen.

    A questo punto, fate un salto su Skypho e vi fate dare gratuitamente un numero telefonico geografico della vostra città, oppure chiedete la portabilità gratuita del vostro numero Telecom.

    Ora, non vi rimane che configurere il vostro Fritz affinché faccia tutte le chiamate via Voipstunt, mentre risponda sia alle chiamate sul vostro numero Telecom, sia a quelle sul numero geografico Voip.

    Tenete tutto in prova per un po’ e quando il tutto vi sembra affidabile, date la disdetta della linea telefonica, date la disdetta della linea ADSL e passate a una ADSL senza canone, usando il voip per telefonare gratuitamente e ricevere chiamate sul vecchio e sul nuovo numero.

    Quindi, ricapitolando, da una parte si risparmia fra le mura di casa, dall’altra, se si utilizza un client SIP, è possibile sfruttare Voipstunt anche quando si è in giro e, incontrando un hotspot FON, ci si può agganciare alla rete e parlare…parlare…parlare…gratuitamente.