CiscoExpo 2007, side experience

andrea-e-lele-cisco-expo-2007.jpg

Incominciamo con il dire che la foto è rubata dal sito di Marco, che ho avuto il piacere di conoscere ieri al CiscoExpo 2007. Andiamo avanti con il notare che la foto ritrae Andrea e Lele, e che per l’occasione ho seguito il talk di Luca, ho incrociato Giuseppe, Toni, Tiziano, cenato con Mafe, Paolo, Vanz, Andrea, Marco e jtheo.Insomma, con mio grande rammarico sono arrivato, tardi, tardissimo, inutilmente fuori orario, giusto nell’ultima ora dell’evento, solo per trovarmi di fronte all’imbarazzante necessità di scegliere fra uno dei vari talk che in contemporanea vedevano protagonisti Luca Conti, Giuseppe Granieri, Paolo Valdemarin e Jeff Israeli.

Che fare? Mah, mi sono seduto accanto a Teo e mi sono ritrovate in una seduta di alfabetizzazione sui blog, durante la quale Luca ha avuto l’animo di mostrare come si crea un post in WordPress e in Movable Type, per poi passare a discutere sull’utilità, per il blogger e per l’azienda, di questo tipo di comunicazione come strumento di brand awareness e come crocevia di discussioni di e sui prodotti, di e sull’azienda.

Il che ci porta direttamente all’apertivo e alla cena, uno degli aspetti che più gradisco in queste occasioni. Ahimé, però, a parte il siparietto divertente durante l’aperitivo all’Officina 12, durante il quale mister 2spaghi è stato inondato, stile cateratte divine, da un vassoio di aperitivi, il genere di locali in cui ci si infila è sempre troppo rumoroso per i miei gusti. Come sempre, avrei preferito ascoltare. Lele su di giri, Teo perennemente a prenderlo per i fondelli, Andrea che non sopporta il mio ultimo libro nemmeno come lettura da bagno, Marco che discetta di traduzioni cinematografiche, Paolo in perenne aplomb triestino, Mafe e Vanz troppo lontani perché al terzo bicchiere di sostanza alcolica possa anche solo provare a star loro dietro.

Occhio. Per tutti ho usato i nomi di battesimo, anche se alcuni li conosco solo “di striscio”.

Perché? Perché di questi eventi apprezzo prima di tutto le persone e ciò che hanno da dire sopra un palco e, soprattutto, scesi dalla ribalta, quando i discorsi iniziano a intrecciarsi e le parole a mescolarsi.

Purtroppo da questi eventi rimango sempre un po’ deluso. Non per la loro qualità, che siano Expo o Barcamp, ma per l’impossibilità di seguire tutto ciò che mi interessa, di occupare il mio tempo con ciò che in qualche modo stimola più di un interrogativo.

E poi, mi trattano da bidonaro.

“Il” Beggi mi ha detto…”vieni allo Zenacamp“. Il punto interrogativo proprio non l’ho sentito, obbedisco. Ho solo chiesto un po’ di focaccia come contropartita.

“Il” Teo mi ha detto…”ma tu ci sei al Piolacamp“? Si, si, vengo. Mmm…mi sa che non mi crede…ma ci sarò.

Ah, e poi non dite che il sottoscritto non contribuisce ai link della blogosfera.

DRM, comprenderli in maniera semplice

Cosa sono i DRM, in realtà? Servono davvero solo e principalmente a limitare i modi di utilizzo di una risorsa digitale? Ecco come questi vengono spiegati, in maniera semplice e chiara, da Leonardo Chiariglione:

 So, let’s first clear this one by stating the obvious: “DRM is a means to manage rights with digital technologies”. The definition is a tautology but when there is confusion the best is to start from the obvious. If I create a file and, before sending it, I digitally sign it, I am using a form of DRM because I digitally manage my right make sure that the recipients of my file are informed if somebody has tampered with it. Ditto if I send an email with PGP.

It is apparently a different story if I release an MP3 file of a song composed and played by me with a Creative Commons (CC) licence. In this case I am managing my author’s and performer’s rights attaching (or making reference to) a human readable licence. If, however, I express the CC licence in a computer-readable form, I digitally manage my rights, i.e. I apply DRM.

There are, however, people who add to the DRM (management) technologies described above other (protection) technologies in order to physically force people to comply with their expressed rights. It is an abuse of words to call these technologies DRM (even the most oppressive of managers do not make recourse to physical forcing), but I do not object as long as the original “M as in management” meaning is not forfeited.

 

WordPress 2.1 Easter Egg

Piccolo trucco in WordPress 2.1.

Se prima l’editor visuale era così…

visual-editor-before.png

Premendo

Alt + Shift + v in Firefox

o

Alt + v in Internet Explorer

L’editor visuale diventa così…

visual-editor-after.png

Da notare i pulsanti “Paste as Plain Text” e “Paste from Word”, così come “Cleanup messy code” e “Insert custom character”.

Il resto, scopritelo voi.

[Via Solo Technology]

Useless account

twitter.png

Molto 2.0, questo Useless Account è qualcosa di cui non dovete fare a meno. Create il vostro account, modificatene la password anche mille volte al giorno, condividetelo con chiunque, amici e nemici. Ah, ovviamente, una volta creato, dovrete attendere l’email di conferma per vedere il vostro account attivato. Se mai arriverà…

Insomma, usatelo per il nulla più assoluto. Sarà molto 2.0 e, in fondo, utile quanto la maggior parte dei servizi là fuori.

ua_big_unlimited.png