Google Web Masterminds

Giornata interessante, Fullo e io entriamo soli nella sala dedicata all’accoglienza e, scambiati per tecnici di Google, quasi riusciamo ad arraffare tshirt e camice bianco con tanto di logo Google Labs. Scoperti all’ultimo istante, quando già stavo ipotecando due dei camici per fine giornata. Decisamente non si può avere tutto nella vita.

Ovviamente, è piacevole reincontrare Gioxx, Fullo, Elena, Napolux e, mmm…sono senza caffé, inizio a non ricordare.

Tradizionale e un po’ impacciata la presentazione di Giorgia Longoni, marketing manager di Google Italia, un po’ autocelebrativa quella dedicata al ruolo di Google nell’Open Source, interessante il talk sul ruolo della tassonomia geografica per la catalogazione e identificazione contestuale della conoscenza.

L’ultima presentazione…mah…non saprei. La persona sul palco non ha salutato né si è presentato, ha sparato un pippone su oralità e scrittura, per poi discutere delle API messe a disposizione da Google, confondendo fin troppo spesso il concetto di API e quello di snippets, deducendo poi da questa confusione alcune conclusioni di per sé lecite, ma tratte da premesse non del tutto corrette.

Ressa al buffet freddo, fin troppo casino, poi Workshop su Maps e Mapplets. Avrei fatto meglio a seguire un seminario al posto del workshop: senza caffé non distinguo una istruzione di codice dall’altra.

Fra poco si inzia con un seminario su Google WebToolkit + GData.

P.S. Fino all’entrata nell’aula del workshop le prese di corrente sono state una risorsa introvabile. Una ora e mezza di presentazioni in un ambiente, seppur piacevole, privo di una qualsiasi presa, il che ha messo a dura prova la batteria dei portatili dei molti convenuti.

P.P.S. Per un’ora ho tentato di captare il segnale wifi. Niente né sotto Linux né sotto Vista. Ruoto da ore 3 a ore 12 e prendo il segnale….

Ops, dirottato al seminario su Google Earth/Sky e Sketchup. Decisamente meno noioso, grazie anche al globo rotante di Google Earth. Ne ho approfittato per dare un’occhiata a luoghi a me cari. Non c’è che dire, esperienza piacevole.

Mmmm….Sketchup sembra divertente, molto divertente e semplice da usare.

Casting delle ombre basato sulle ore del giorno e sul giorno solare. Posizionamento all’interno delle mappe di Google Earth, effetti a go go. Insomma, un giocattolo ricco di funzionalità.

WordPress 2.3 e le tabelle mancanti

Mai che ne andasse bene una…

Ecco cosa mostrava la procedura di aggiornamento a WordPress 2.3, una volta terminate le operazioni sul database.

Ops, per qualche ragione non sono state create quattro tabelle fondamentali.

Come rimediare? Semplice.

Come prima operazione, eseguite da shell un dump di tutto il database:

mysqldump -u nome_utente nome_database > 2007-09-25.database.dump.sql

Osservazione: prendete la buona abitudine di prefissare i vostri dump con data in stile americano.

Ora, eseguite da shell il dump delle tabelle categories e post2cat:


mysqldump -u nome_utente nome_database eventuale_prefisso_tabella_categories -p > 2007-09-26.categories.sql
mysqldump -u nome_utente nome_database eventuale_prefisso_tabella_post2cat -p > 2007-09-26.post2cat.sql

Adesso.

PRIMA di aggiornare, collegatevi al database utilizzato da WordPress, con la stessa utenza usata dal programma, e lanciate le seguenti query:


CREATE TABLE eventuale_prefisso_tabella_blog_terms (
term_id bigint(20) NOT NULL auto_increment,
name varchar(55) NOT NULL default '',
slug varchar(200) NOT NULL default '',
term_group bigint(10) NOT NULL default 0,
PRIMARY KEY (term_id),
UNIQUE KEY slug (slug)
);

CREATE TABLE eventuale_prefisso_tabella_blog_term_taxonomy (
term_taxonomy_id bigint(20) NOT NULL auto_increment,
term_id bigint(20) NOT NULL default 0,
taxonomy varchar(32) NOT NULL default ”,
description longtext NOT NULL,
parent bigint(20) NOT NULL default 0,
count bigint(20) NOT NULL default 0,
PRIMARY KEY (term_taxonomy_id),
UNIQUE KEY term_id_taxonomy (term_id,taxonomy)
);

CREATE TABLE eventuale_prefisso_tabella_blog_term_relationships (
object_id bigint(20) NOT NULL default 0,
term_taxonomy_id bigint(20) NOT NULL default 0,
PRIMARY KEY (object_id,term_taxonomy_id),
KEY term_taxonomy_id (term_taxonomy_id)
);
Ovviamente, eventuale_prefisso_tabella può essere tralasciato nel caso in cui le tabelle del database non avessero prefisso.

A questo punto, sovrascrivete i file del vostro blog con la nuova versione di WordPress e lanciate lo script di aggiornamento:


http://vostra_url/wp-admin/upgrade.php

Cliccate quanto basta per arrivare in fondo alla procedura, non preoccupatevi di eventuali chiavi duplicate (troppo pigri per farlo?)

Ora andate nel pannello di amministrazione, provate a scrivere un post, sbirciate in basso, dalle parti del modulo per il caricamento dei file e…

Ahem…durante l’aggiornamento la procedura ha cancellato le tabelle categories e post2cat. Ecco a cosa servivano i backup delle due tabelle in questione, eseguiti prima dell’aggiornamento.

Non rimane che ripristinare le due tabelle mancanti, lanciando da shell i seguenti comandi:


mysql -u nome_utente nome_database -p < 2007-09-26.categories.sql
mysql -u nome_utente nome_database -p < 2007-09-26.post2cat.sql

Fatto. WordPress riprenderà a funzionare senza segnalare ulteriori errori.

Per ora.

FonPhone

Qualche minuto fa si discuteva con Dema del nuovo video messo in rete da Martin Varsavsky, nel quale si decantano le virtù del suo iPhone,FON appena sbloccato dai ragazzi dei labs.fon.com.

Vale la pena dare un’occhiata, così come è istruttivo il relativo post, sempre di Martin, intrigantemente intitolato My iPhone is now a PocketMac.

L’associazione Fon(era) e iPhone rende bene l’idea del malumore che affligge gli utenti più intraprendenti che vorrebbero la Fonera

I can finally turn the iPhone into a product of my choice.

Per dirla con le parole di Varsavsky. Ora, se lui vuole un iPhone che possa diventare qualcosa di utile per lui, perché noi non dovremmo desiderare una Fonera che sia qualcosa di utile per noi? Se sblocca lui, perché non possiamo sbloccare noi?

Le mie osservazioni partono da un mio commento a un post di Dema dello stesso tenore e argomento.

Perché?

Apple e Fon utilizzano più o meno gli stessi argomenti che, non a caso, sono alla base di annose argomentazioni fra chi si dibatte fra sistemi aperti e sistemi chiusi. Dico aperti e chiusi non liberi e chiusi, questo è un altro discorso.

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Fonera+: a penzoloni è meglio

Voci di corridoio, ahem…di beta tester forum, affermano che La Fonera+ sembra avere una qualità del segnale inferiore a La Fonera precedente.

Come ricorrere ai ripari? Pare che il vecchio adagio del profeta della verticale funzioni: lasciate penzolare La Fonera+ dal cavo di rete, puntando l’antenna verso l’alto e il segnale wifi dovrebbe migliorare sensibilmente.

Dicono…