Internet e telefonia. Le novità…in Germania.
Popolo di internet,
rallegrati!
Ma non troppo.
Internet diventa più veloce.
Ma non qui.
La telefonia si evolve.
Ma non per noi.
Insomma, se proprio uno vuole sperimentare qualche brivido in più…beh…meglio trasferirsi in Germania, paese in cui l’operatore telefonico Deutsche Telekom ha deciso di investire e progettare il futuro, gettando le basi nel presente.
Suona strano? Eh, beh, ma che volete? Mica siete tedeschi. Voi.
Vi viene voglia di trasferirvi nella terra di Kant ed Hegel? Va bene, chiamate un agente immobiliare e chiedete un appartamento a Stoccarda o Amburgo.
Perché?
Perché Stoccarda e Amburgo fanno parte di un progetto pilota di Deutsche Telekom e possono già provare una connettività a 25 Mbit/s.
Interessante?
Ah, beh, si. Aggiungiamoci poi il fatto che per 6 settimane il servizio è gratuito, basta solo rispondere ad alcune domande al termine del periodo di prova.
Ahem…per ora il servizio di prova è disponibile solo per qualche centinaio di partecipanti, ma se fate in fretta e vi registrate sul sito www.t-com.de, magari vi danno la linea. Magari.
Beh, se proprio non arrivate in tempo non fatevene un cruccio: nei prossimi 5 anni sono previsti 3 miliardi di euro in investimenti per portare la fibra ottica residenziale nelle abitazioni teutoniche, che viaggeranno a 50 Mbit/s.
Però, mi raccomando, non confondetevi: li, non qui.
Non volete attendere così a lungo?
Ok, entro il 2007 saranno 50 le città tedesche connesse a 50 Mbit/s, mentre per la metà del 2006 saranno attrezzate le prime 10 città per un totale di 2,9 milioni di famiglie.
Va bene, bella cosa. Ma io viaggio, sono sempre in giro per lavoro e mi collego a internet tramite il mio fido cellulare. Internet, via cellulare, anche usando l’UMTS (Universal Mobile Telecommunication System) è decisamente lenta per i contenuti multimediali che viaggiano lungo la rete.
Giusto. Ma…come dire…uno investe…acquisisce tecnologie e alla fine si trova con un UMTS basato sul protocollo HSDPA (High-Speed Download Link), in tempo per il CeBIT 2006, giusto per mostrare quanto sia piacevole viaggiare a 1.8 Mbit/s e quanto lo sarà a breve quando dal cellulare potranno fluire dati a 7.2 Mbit/s. Insomma, si passa dal 3G (terza generazione) al 3,5 G (terza e mezza…uhm…questi commerciali).
Ragazzi, ma io non uso internet.
Io preferisco fare le cose alla vecchia maniera e telefonare, ma ho 3 cellulari, telefono di casa, quello dell’ufficio…
Uhm…non per niente Deutsche Telekom e T-Mobile fanno parte dello stesso gruppo, tant’è che quest’ultima sta sviluppando mobile@home un nuovo prodotto, in uscita per il primo quarto del 2006, che consentirà la convergenza fra tariffe di rete mobile e fissa. Ovviamente…questo, in Germania, non confondetevi, in Germania, che agli utenti di telefonia mobile verranno applicate le tariffe della rete fissa quando useranno il cellulare in casa per chiamare fissi e mobili. Ah, tra l’altro, sempre quando si è in casa, le telefonate ricevute sul cellulare avranno anch’esse la tariffazione della rete fissa, mentre le chiamate voice mail, sempre effettuate da casa, saranno gratuite.
Ahem…un particolare. Per casa si intende un’area dal raggio di 2 Km attorno alla propria abitazione.
Uhm…sempre nello stesso periodo….da Ottobre per l’utenza affari e nel primo quarto del 2006 per quella domestica, T-Mobile offrirà un router UMTS WLAN per accedere a internet…
Fido telefono…eh si…il telefono è un fido amico/nemico. Almeno…in Italia lo è stato dal 1998 al 2001 grazie al progetto FIDO, ve lo ricordate? No? Si, dai, il cellulare urbano che grazie alla tecnologia urbana consentiva di avere il telefono di casa…in giro per la città. Mille miliardi spesi per una tecnologia ora sparita, che si ritrova nei centri commerciali quando ti offrono degli inutili cellulari DECT. Inutili? Beh, se FIDO usava DECT, morto FIDO…
Peccato che non vi sia più un tale cellulare urbano dfunto, a quanto pare, per la mancanza di clienti.
In Germania, già, sempre li, la convergenza fra rete mobile e fissa porta a un nuovo apparecchio: a casa opera tramite la rete fissa, in giro come cellulare GSM.
Se poi, in aeroporto, in stazione o in un hotel si ricade all’interno di un hotspot, lo stesso telefono consente di collegarsi a internet wireless. Quando? Nel secondo quarto del 2006. Mmmmm….sembra proprio FIDO con gli steroidi…
Lasciamo perdere i videotelefoni SIP (Session Initiated Protocol), per intenderci i telefoni VOIP (Voice Over Internet Protocol).
Lasciamo perdere che tutti i cellulari distribuiti nel periodo natalizio saranno in grado di ricevere una decina di canali televisivi in straming e il servizio sarà gratuito nella prima fase, fino alla fine di Marzo del 2006.
Tralasciamo le altre novità previste per il prossimo anno. Sempre in Germania.
Chiudiamo la notizia con il nuovo servizio Web’n’walk di Deutche Telekom.
Chiunque abbia usato i servizi internet offerti dagli operatori di telefonia mobile italiani sa che definire “internet” questa esperienza è decisamente eufemistico: si rimane costretti all’interno di portali ad hoc, usando protocolli un po’ “poveri” come il
Leggo su Syiok, che riporta una notizia di Silicon.com, che in Giappone sono state distribuite alcune migliaia di unità del Creative Zen Neeon infette. Il virus in questione è il vecchio Wullik.B, Riconoscere i lettori infetti non è difficile: sono dei Creative Zen Neeon il cui numero seriale è compreso fra 1230528000001 e 1230533001680 . Ma cosa è successo? Beh, l’ipotesi più accreditata è che durante la fase di test, prima dell’immissione sul mercato giapponese, l’unità che ha fatto da prototipo sia stata collegata a un computer infetto, dal quale si sarebbe replicato il PC. Una volta superati i controlli, proprio quell’unità sarebbe stata utilizzata come fonte per creare l’immagine del disco (corredata dalla struttura delle directory necessarie al corretto funzionamento del lettore) che poi sarebbe stata duplicata sugli apparecchi del lotto in questione. Di per sé, Wullik.B non può fare nulla al lettore, dato che si tratta di un virus per Windows, ma una volta copiate le cartelle infette dal Neeon al PC, beh, l’infezione è in agguato e il vostro Outlook si potrebbe trasformare in uno spara virus a tradimento. Cosa fare? Beh, come al solito basta tenere aggiornato l’antivirus: Wullik.B è un vecchio scocciatore apparso nel 2004 e quindi rilevato da un qualsiasi software antivirus. In secondo luogo, ricordatevi di tenere sempre attivata l’opzione di protezione in tempo reale del vostro computer, presente in ogni antivirus serio. Come dicevano i romani, nomen omen. Eh, si, già, perché, come dire, già nella Bibbia Dio svela all’uomo il nome segreto delle cose, così da metterle in suo possesso. Insomma, la credenza che il nome sia presagio di un destino si perde davvero nelle nebbie del tempo. Ciò che sei è ciò che ti rimane addosso dalla nascita fino alla morte e oltre. Dall’interessante blog di Ravi traggo una breve storia sull’origine dei nomi di alcune fra le più grandi aziende dell’Information Technology. Il testo è un po’ rimaneggiato, integrando alcune notizie interessanti, prese qua e la, principalmente da Wikipedia. Il termine Yahoo! è stato inventato da Jonathan Swift e utilizzato nel suo libro “I Viaggi di Gulliver” per rappresentare un individuo dall’aspetto repellente e dai modi incivili. I fondatori di Yahoo!, Jerry Yang e David Filo scelsero nel 1994 questo nome perché si consideravano alla stregua del personaggio descritto dal termine coniato da Swift. Fondata come Haloid Company nel 1906, l’azienda cambia nome In Xerox, dalla la radice greca xer che sta a indicare qualcosa di secco. E’ proprio questo aspetto, infatti che, distingue la nuova tecnologia di riproduzione a secco dei documenti, inventata da Chestor Carlson, dalle metodologie a “umido” largamente utilizzate negli anni quaranta. Fondata nel 1982 da quattro studenti della Stanford University, Vinod Khosla, Scott McNealy, Bill Joy e Andy Bechtolsheim, Sun è l’acronimo di Stanford University Network. Il nome dell’azienda fondata il 7 Maggio 1946 da Masaru Ibuka e Akio Morita deriva da un incrocio fra il latino sonus, ovvero suono, la parola sunny, soleggiato, e il termine gergale anglonipponico sonny-boy, l’equivalente di ragazzo in gamba. Fondata nel 1972 da cinque ex dipendenti di IBM, la tedesca Systemanalyse und Programmentwicklung (“Systems, Applications and Products in data processing”) è la più grande azienda di software in Europa. Red Hat, creatura di Marc Ewing che nel 1993 la portò alla luce, deve il suo nome al cappello della squadra di Lacrosse della Cornell University (caratterizzato da strisce rosse e bianche) che venne donato al fondatore dal nonno ai tempi del college. Nel manuale della versione beta di Red Hat Linux si può leggere l’appello di Ewing ai lettori affinché lo restituissero in caso venisse ritrovato. Azienda californiana, di Redwood, la storia di Oracle inizia nel 1977 con Larry Ellison e Bob Oats impegnati in un progetto della CIA denominato Oracle. Il progetto non ebbe un futuro, il database sviluppato in quella occasione si tant’è che venne fondata RSI, che in seguito avrebbe preso il nome del db, ovvero Oracle. Fondata nel 1928 da Paul V. Galvin con il nome di Galvin Manufacturing Corporation, l’azienda vede apparire la denominazione Motorola come nome di una nuova linea di autoradio (motor=automobile, ola=suono), dal marchio di una famosa azienda di apparecchi radio, Victrola. Nel 1947 Galvin Manifacturin Corporation cambia la propria denominazione sociale in Motorola. E’ il 1975 quando Bill Gates e Paul Allen danno vita a Micro-Soft, azienda volta alla creazione di SOFTware per MICRO computer. Da qui il nome, che negli anni ha perso il trattino diventando l’odierna Microsoft. Originariamente chiamata Lotus Development Corporation, la società fondata nel 1982 da Mitch Kapor and Jonathan Sachs diventa semplicemente Lotus Software dopo l’acquisizione da parte di IBM nel 1995. Il nome della società deriva dalla “Posizione del Loto”, detta anche “Padmasana”, della tecnica dello yoghi Maharishi Mahesh insegnata da Mitch Kapor. Nel 1968 i fondatori Bob Noyce e Gordon Moore vollero chiamare la loro società, ‘Moore Noyce’, ma questo era un marchio già utilizzato da una catena di hotel e quindi si rassegnarono all’acrononimo di INTegrated ELectronics. L’1 Gennaio 1939 Bill Hewlett e Dave Packard fondarono l’omonima azienda dopo avere lanciato una moneta per decidere se si sarebbe dovuta chiamare Hewlett-Packard o Packard-Hewlett. Jack Smith e Sabeer Bhatia nel 1995 ebbero l’idea di creare un’azienda che offrisse un nuovo servizio: l’accesso alla propria email da qualsiasi computer collegato a internet, grazie a un semplice navigatore. Trovata l’idea, Smith si ingegnò per scovare il nome adatto finché arrivò a escogitare Hotmail, che contiene sia il termine mail, ovvero posta, che html, chiaro riferimento al linguaggio di programmazione utilizzato per il web: nei primi tempi, infatti, il servizio si chiamava HoTMaiL. L’origine del nome Google è ben strana. Inizialmente i due fondatori, Larry Page e Sergey Brin, volevano chiamare la propria società Googol, con un termine coniato da Milton Sirotta, nipote del matematico Edward Kasner, e reso famoso dal libro “Mathematics and the Imagination” di Kasner e James Newman. Più che un’azienda, quasi un’agenzia matrimoniale visto che Cisco Systems nasce nel 1984 come società di famiglia grazie ai coniugi Leonard Bosack e Sandra Lerner. Cisco non è un acronimo ma l’abbreviazione di San Francisco, il cui famoso ponte Golden Gate appare stilizzato nel logo aziendale. Si sa, la mela è il frutto preferito di Steve Jobs che, insieme a Steve Wozniak e ad Armas Clifford “Mike” Markkula Jr. diede vita ad Apple Computers l’1 Aprile 1976. In ritardo di 3 mesi nello scegliere il nome della società, Jobs minacciò i colleghi di chiamare la nuova azienda Apple Computers se nessuno avesso suggerito entro le 17 un nome più adatto. A dispetto di quanto si trova scritto nel sito della fondazione che ne gestisce lo sviluppo, il più famoso web server di internet non deve il proprio nome a fiera popolazione indiana d’America ma alle sue origini un po’ “rappezzate”. E’ infatti opinione comune che il suo nome derivi da “A PAtCHy” server, ovvero server “rappezzato”, il che sta a indicare le origini di questo prodotto, ovvero una serie di “pezze”, in gergo “patch”, al più famoso server web del tempo (Apache ha visto la luce nel 1995), ovvero HTTPd 1.3 della NCSA . Se Steve Jobs ha preso come spunto la mela, John Warnok, cofondatore di Adobe insieme a Charles Geschke nel 1982, si è fatto dare una mano dal fiume Adobe (Adobe Creek) che scorreva dietro casa. Nato nel 1991, Linux è uno di quei sistemi operativi che più ha goduto della pervasività offerta da internet: grazie alla rete molti lo hanno scaricato, conosciuto, adottato. Non molti, però, sanno in quale modo è stato scelto un nome così strano: tutto nasce dall’inventiva di Ari Lemme, amministratore del sito ftp.funet.fi sul quale Torvalds mise per primo in libero download il suo sistema operativo. In verità, Torvalds avrebbe voluto chiamare la sua creatura Freax, interessante combinazione fra free, freak e X come UniX. La popolarità, però, esige un tributo e il sistema operativo prese il nome della directory creata da Lemme per ospitare i file caricati da Torvalds. Ci ha lasciato oggi, durante la preghiera serale. Non ho parole, solo preghiere. La notizia è riportata qui dall’ANSA. Qui il sito della comunità, mentre qui qualche ricordo dalla mia ultima visita, nel 2003. Su Ticinonline e Swissinfo due articoli più approfonditi, con le prime reazioni, mentre Radio Vaticana ne da l’annuncio e dal Corriere della Sera viene indicato frére Alois come successore al priorato della comunità. Un articolo anche su AsiaNews. Il Nouvel Observateur pubblica un articolo in francese, così come Le Monde nel quale si legge che frére Roger già da otto anni aveva indicato come proprio successore frére Alois. Anche Le Soir riporta l’accaduto nelle parole di frére Emile e la notizia viene ripresa anche da Le Figaro e da Liberation. Un ricordo anche da Peacelink e da Korazym.org. Un racconto su Taizé, tratto da Theology Today, Vol. 15, No. 4, Gennaio 1959, nel quale affiorano immagini dei primi anni della comunità e una breve introduzione alle radici del suo pensiero ecumenico. photo: copyright (c) Ateliers et Presses de Taizé, 71250 Taizé, France. Ultra, Ultraman, dont’ U understand I LOVE U! Ok, era un’altra canzone, ma il concetto rimane. GENTE AFFRETTATEVI. Dal 23 Luglio al 31 Agosto a Sunshine city in Ikebukuru, ovviamente in Giappone, si tiene il quindicesimo festival dedicato a… U L T R A M A N Per coloro i quali non conscessero questo delizioso super eroe spaziale che difende la terra da orribili mostri tecno-preistorici. Insomma, se non vi siete visti la serie su qualche tivvù privata, vi siete persi un cult dei telefilm fantascientifici di serie B. Al festival potrete rifarvi, con una masnada di pazzi vestiti a la Ultraman che ingaggiano ridicoli combattimenti contro gli storici nemici del nostro beneamato. Tanto per intenderci, non c’è trippa per gatti e i vari Power Rangers e compagnia danzante sono solo il nulla sotto vuoto spinto di fronte a questa serie che originalmente è andata in onda dal 17 Luglio del 1966 al 9 Aprile del 1967, con la bellezza di soli 39 episodi (40 contando il numero 0). Che dire? E’ durata poco come serie ma ha creato un fenomeno che ancora oggi raccoglie fan da tutto il mondo! Mo mi accrocchio per terra e provo a lanciare il raggio a polsi incrociati di Ultraman, e voglio vedere chi mi sfida!
Metti un virus nel lettore MP3
L’origine dei nomi
Yahoo!
Xerox
Sun Microsystems
Sony
Dato che il termine Sonny ricordava troppo nella pronuncia la parola giapponese soh-nee, il cui significato può essere tradotto in “Gli affari vanno male”, Akio Morita volle utilizzare una parola che non esistesse nel vocabolario di una qualsiasi lingua, ovvero “Sony”SAP
Red Hat
Oracle
Motorola
Microsoft
Lotus
Intel
Hewlett-Packard
Hotmail
Google
La parola googol indica un numero rappresentato da un 1 seguito da 100 zero e doveva servire a indicare la missione della nuova società: indicizzare l’infinito contenuto presente sulla rete.Cisco
Apple
Apache
Adobe
Linux
Frére Roger ci ha lasciato
Tutti a festeggiare ULTRAMAN