Della formale informalità di Google

Un mio commento a un post di Napolux.

Giusto una chiosa. Ai tecnici di Google, ovviamente, a naso, tutti programmatori, è stato evidentemente chiesto di interagire informalmente con i partecipanti.

Devo dire che mi ha fatto piacere vedere uno dei programmatori di Google infilarsi nel capannello fatto da DElyMyth, Fullo, Gioxx, me e altri in terrazza, presentarsi con un sorrisone e chiederci chi eravamo, se ci era piaciuto e se avevamo delle domande e, nel caso, chiedere a chiunque di loro qualsiasi informazione.

Senza contare Matteo Flora che, a fine evento, si è presentato al bar qulche via più in là con un altro programmatore, per un lungo aperitivo privato.

Dopo due birre medie e un Negroni, mmmm….si mi pare fosse un Negroni, non siamo riusciti a estorcergli alcunché riguardo al Gphone. Mi è toccato lavorare sulla consecutio temporum e sulle doppie negazioni per dedurne che l’oggetto esiste.

In compenso, la chiacchierata è stata davvero piacevole per la qualità del capannello (DElyMyth, Fullo, Matteo…), la disponibilità del programmatore e gli argomenti, googlistici e non, di cui si è discusso.

FonPhone

Qualche minuto fa si discuteva con Dema del nuovo video messo in rete da Martin Varsavsky, nel quale si decantano le virtù del suo iPhone,FON appena sbloccato dai ragazzi dei labs.fon.com.

Vale la pena dare un’occhiata, così come è istruttivo il relativo post, sempre di Martin, intrigantemente intitolato My iPhone is now a PocketMac.

L’associazione Fon(era) e iPhone rende bene l’idea del malumore che affligge gli utenti più intraprendenti che vorrebbero la Fonera

I can finally turn the iPhone into a product of my choice.

Per dirla con le parole di Varsavsky. Ora, se lui vuole un iPhone che possa diventare qualcosa di utile per lui, perché noi non dovremmo desiderare una Fonera che sia qualcosa di utile per noi? Se sblocca lui, perché non possiamo sbloccare noi?

Le mie osservazioni partono da un mio commento a un post di Dema dello stesso tenore e argomento.

Perché?

Apple e Fon utilizzano più o meno gli stessi argomenti che, non a caso, sono alla base di annose argomentazioni fra chi si dibatte fra sistemi aperti e sistemi chiusi. Dico aperti e chiusi non liberi e chiusi, questo è un altro discorso.

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Shutdown Day – 24 Marzo 2007

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E’ facile immaginare che le persone senza computer possano trovare la vita particolarmente complicata, se non addirittura impossibile. Ma se ne facessimo a meno per un solo giorno, potremmo comunque farcela?

Partecipa ad uno dei più grandi esperimenti mai realizzati in Internet. L’idea di fondo è quella di verificare quante persone oggi potrebbero stare senza un computer per un giorno intero e scoprire cosa potrebbe succedere se tutti lo facessero!

Spegni il tuo computer durante questo giorno. Puoi sopravvivere per 24 ore senza un computer?

Peccato…il 24 lavoro e “per forza” dovrò utilizzare il computer.

Io, però, anticipo.

Già da qualche giorno avevo deciso di prelevare dalla mia libreria un testo che non avesse a che fare con computer e informatica.

Da domani inizio a leggere le Confessioni di S. Agostino, cui dedicherò l’intero Venerdì, il mio “Shutdown & Book day”.

Spegnere – 24 Marzo 2007

Jungle Crazy, Amazon al 70%

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Se siete parsimoniosi, come qualcuno che conosco, si tu, proprio tu che mi stai leggendo, allora apprezzerete Jungle Crazy, un utile motore di ricerca visuale per scovare i prodotti in vendita su Amazon.com con almeno il 70% di sconto.

Basta dare un’occhiata alla prima pagina, passando con il mouse sulle immagini dei prodotti, per avere sott’occhio la percentuale di sconto e il rating dell’oggetto, mentre un bollino rosso mette in evidenza il prezzo di partenza e quello finale.

Ok, fra gli oggetti più appetibili vi sono degli stupendi BlackBerry a 0,01 dollari (99% di sconto), inacquistabili senza un contratto Cingular, ma molti altre offerte sono da prendere al volo. Occhio alla tag cloud e al motore di ricerca, un paio di click e vi ritroverete su Amazon, acquirenti felici. Si spera.

[Via Wise Bread]