Facciamo un giro con la famiglia Bradford!

Il rombo della VW, musica...

Luce soffusa…un bicchiere di brandy…il fuoco che guizza fra le pareti di un camino…e lei…accanto a te, adagiata sul divano, che ti ascolta e ti sorride, parlandoti di lei, della sua vita e dei suoi sogni.

Occhio! É il momento di tirare fuori il raro vinile che tenete da parte, rigorosamente spolverato, ma non troppo, giusto quel tanto che basta per ricreare quegli antichi scricchiolii di un tempo passato, nel quale l’amore e la passione colmavano i sogni di giovani amanti.

Si, peró siamo dei giovani romantici, ma pur sempre giovani. Ma vi pare che possiamo mettere un vinile prezioso su un vecchio piatto anni ’70?

Scontato, ci vuole qualcosa di meglio, di più simpatico e stuzzicante, giusto per rompere il ghiaccio e far capire che, si, insomma, siamo pur sempre tipi spiritosi!

Meglio adagiare sul tavolino il vinile (prezioso si, ma non troppo) e adagiarci sopra un furgoncino come quello della famiglia Bradford, formato mignon e accenderlo: in un attimo inizierà a girare lungo i solchi emettendo le soavi note dall’altoparlante sul tettuccio.

Carino, non vi pare? Quale fanciulla vi negher%agrave; un sorriso? Dai, forza, per €100,29 un salto su Hard To Find Records lo si può anche fare e nel carrello proprio ci sta bene uno di quei furgonici, scegliete voi il colore.

Due note tecniche giusto per fare un acquisto consapevole:

  1. Riproduce solo vinili a 33 giri
  2. Richiede una batteria da 9 volt, non fornita a corredo
  3. Uso consigliato su dischi non preziosi

Il brandy potete prendelo qui

Mi faccio quella tipa li, proprio quella li!

Ebbene si.

Quando l’ho vista li, seduta in disparte, immobile nella sua innaturale timidezza, mi sono fermato a osservarla. Un mesto golfino rosa, una gonna finanche scialba, ma con quello sguardo orientale che tiene lontani i tuoi pensieri, impenetrabili, quasi freddi. Lo so, queste cose miste non funzionano bene, troppa differenze e pochi punti in comuni rendono una semplice amicizia un’esperienza da conquistare con la tenacia di ogni giorno.

Posso invitarla a ballare, signorina?

Però lei è li, con quella ritrosia tipica della sua gente, qualche gesto misurato, non si alza mai dalla sua sedia, non parla e quando cerco un contatto fisico risponde timidamente, impacciata, quasi spaventata.

E come resistere a tanta dolce mitezza? Noi occidentali, in fondo, non ci siamo mai abituati alla rivoluzione sessuale, a quel grande, troppo grande, stravolgimento sociale che ha messo i pantaloni alle donne, le ha rese uguali nei diritti e nei doveri agli uomini, strappandoci così dal centro dell’universo, relegandoci alla polvere del qualunque, dello scontato, paria tra i pari, pallide immagini della grandezza che risplendeva in noi quando eravamo padri, mariti, uomini indiscussi.

Si, lo so, tutta colpa di San Gregorio e di quel dannato sinodo provinciale di Macon del nel 585 in il futuro vescovo di Tours, ebbe la brillante idea di rispondere a una disputa filologica attorno all’interpretazione del termine homo, estendendo quest’ultimo a sinonimo di genere umano, compendendo uomi e, orrore, donne.

Si, lo so, i mali vengono sempre da lontano, si radicano nei secoli come un’edera avvinghiata al sole di una parete, minandone alla fine la solidità.

Però io ho trovato LEI! Mite, gentile, timida e riservata, non parla quando non deve. Non pensa, non è strettamente necessario, vi pare? Docile e gentile, bella e disponibile, muta e priva di quelle convoluzioni psicotiche che ingorgano la mente femminile. Cosa volere di più dalla vita?

E lei cosa ne dice, mia cara?

Beh, intanto se sostituissero il silicone con della vera pelle non sarebbe male. Magari anche dei capelli naturali non sarebbero una brutta idea. Se poi sostituissero i motori ad aria compressa con polmoni e un cuore vivo, ne sarei contento. Infine, per favore, fatela alzare in piedi, non è bello che stia seduta tutto il giorno.

Uno si chiederà, cosa pretendi da un androide? Beh, qualcosina in più. A detta del suo creatore, il professore Hiroshi Ishiguro della Università di Osaka questo bel tocco di fanciulla può essere scambiata per un vero essere umano per 5, anche 10 secondi, scegliendo bene le circostanze dell’incontro. Però, Repliee Q1, questo il suo nome, è a un passo dall’essere la donna perfetta: manca di tutto ciò che costituisce un difetto e nel contempo eccelle in ciò che noi uomini consideriamo dei pregi.

Va…bene…le…manca…qualcosa…ahem…ok…è…poco…reattiva…

…però…insomma..dai…

In cinque secondi ci si può fare di tutto. C’è chi rivive tutta la propria esistenza, chi costruisce un sogno e ci si culla in un’eternità che scivola come una goccia di rugiada. Per cinque secondi lei è li! E’ viva, ci guarda, ammicca, sorride, risponde al nostro tocco, morbida e profumata.

Che dopo dieci secondi il profumo diventi quello del silicone, che i movimenti non siano più così naturali, che non spiccichi un fonema uno, beh, i sogni sono come le lucciole, svaniscono all’alba, ma per tutta la notte ti fanno giocare, che duri cinque secondi o un’eternità.

E poi, volete mettere farsi una tipa così? Non ti piacciono i capelli? Cambi la parrucca, non ti piacciono gli occhi, li cambi, non ti piacciono le te…che si fa, si svitano? Più che farsela è un’opera di bricolage, splendida, di grande soddisfazione, ma sempre di bricolage si parla.

Alto Riciclo

Una volta dismesso, un PC inutilizzato diventa una fonte di problemi: parti in plastica, in silicio, metalliche da smaltire, non si sa bene come, né dove.
Cosa farne? Un primo tentativo può essere quello di rivitalizzare i computer utilizzando sistemi operativi leggeri, donandoli ad associazioni che ne abbiano necessità e che non possano spendere il vecchio nichelino.

Ora, però, quantunque e qualche altra interiezione a caso, se proprio il PC non può essere rianimato, vuoi per qualche bruciacchiatura di troppo, vuoi per danni fisici irreparabili, piuttosto che buttare alle ortiche tutto quanto, si può tentare un approccio creativo.

Fractal Spin, per esempio offre la possibilità di acquistare bigiotteria e accessori realizzati con parti elettroniche, dalle CPU a pendaglio, alle cinture IDE, ai braccialetti categoria 5…si sa…un po’ di cavo di rete sotto mano…o anche attorno…serve sempre.

CPU al collo

Produzione artigianale, per ora, e non potrebbe essere altrimenti visto la particolare natura del materiale utilizzato e un’economia di risulta che, a ben vedere non sfigurerebbe in qualche banchetto di un mercatino etnico.

Capaci di indossarlo?

Una possibile forma di auto sovvenzione per gruppi di volontariato? Potrebbe essere, ma potrebbe anche essere solo una moda “geek”, conosciuta da pochi e apprezzata da ancora meno persone.

Non sarebbe male, però, vedere un mercatino online di questa rigatteria elettronica trasformata in bijoux etno/punk, in italiano, possibilmente, e a prezzi contenuti: il materiale di base costa poco, le spese di spedizione nemmeno tanto, la creatività è inestimabile ma va condivisa.

Che fare? Beh, intanto acquistare un bel pendaglio doppio processore non sarebbe una brutta idea, o no?

EUUIUA le suonerie giapponesi!

Se tutte le suonerie fossero così…ad averne!

Cosa? Ahem…iniziamo con una testimonianza…

Ragazza giapponese

Ho ascoltato la suoneria per una intera settimana, pensando che fosse un imbroglio”, queste le parole di Chieri Nakayama diciannovenne pin-up model. “Ma, incredibilmente, il mio torace è cresciuto da 87 a 89 centimetri!”

Ma di quale suoneria stiamo parlando?

Della suoneria accresci seno creata da Hideto Tomabechi, famoso per avere curato, una decina di anni fa, alcuni adepti della setta AUM Shinrikyo, nota per l’attentato al Sarin nella metropolitana di Tokyo.

Ma come funziona? Citiamo Hideto Tomabechi:

“La maggior parte di voi penserà che si tratti di una menzogna, ma le tecniche impiegate nel processo [di accrescimento del seno n.d.r.] sono conosciute già da tempo e sono il risultato delle ricerche che ho condotto negli anni ’80 e ’90”.

In pratica…

“[Nella suoneria n.d.r] Utilizzo dei suoni che costringono la mente e il corpo a muoversi inconsciamente. E’ una tecnica che implica effetti subliminali”.

E sono soldi, visto che le suonerie per i cellulari, o chakumero come sono chiamate in giapponese, sono diffusissime presso le decine di milioni di teenager del sol levante, tanto che le compagnie telefoniche per poche centinaia di yen al mese consentono di scaricare sempre nuove melodie per arricchire e ravvivare il proprio telefonino.

Yuichi Tsujimoto, un portavoce di Mediaseek azienda che offre online la suoneria di Tomabechi, non nasconde la soddisfazione per il nuovo gingillo mediatico:

“Non abbiamo dato alcun risalto pubblicitario alla suoneria, quindi penso che il suo successo sia dovuto a un vero e proprio passa parola”. Abbiamo addirittura ricevuto un’email da un utente che affermava di avere ascoltato la melodia ogni notte prima dia andare a letto e di aver visto crescere il proprio seno”.

Dove sta, dove sta??? Ahem…mia cara…ho un regalino per te…firulì, firulà…