Google Streetview camera car a Vigevano

Ok, diciamo che magari non è che importi poi a tutti, però è la seconda volta, l’ultima ieri, che incrocio questa macchina per le strade di Vigevano (PV).

Che c’è di strano? E’ che vedendola da lontano ho pensato:

“Mmmm…che macchina strana. O quello la sopra è un altoparlante, e non lo è, oppure quella è una macchina di Google intenta a fotografare le strade.”

Che dite? Devo iniziare a preoccuparmi? Finirò per interpretare la realtà solo attraverso il paradigma della rete?

[Foto da Online Marketing Blog]

Google experimenting with search boxes within a search

Google inner search box

What Google doesn’t seem to realize are the implications of endless searches within searches, which if used maliciously could theoretically lead to the implosion of the web as we know it and a possible Singularity state, where the internet through billions of iterative searches becomes self aware and all absorbing.

Affascinante…

[Via ArsGeek]

Della formale informalità di Google

Un mio commento a un post di Napolux.

Giusto una chiosa. Ai tecnici di Google, ovviamente, a naso, tutti programmatori, è stato evidentemente chiesto di interagire informalmente con i partecipanti.

Devo dire che mi ha fatto piacere vedere uno dei programmatori di Google infilarsi nel capannello fatto da DElyMyth, Fullo, Gioxx, me e altri in terrazza, presentarsi con un sorrisone e chiederci chi eravamo, se ci era piaciuto e se avevamo delle domande e, nel caso, chiedere a chiunque di loro qualsiasi informazione.

Senza contare Matteo Flora che, a fine evento, si è presentato al bar qulche via più in là con un altro programmatore, per un lungo aperitivo privato.

Dopo due birre medie e un Negroni, mmmm….si mi pare fosse un Negroni, non siamo riusciti a estorcergli alcunché riguardo al Gphone. Mi è toccato lavorare sulla consecutio temporum e sulle doppie negazioni per dedurne che l’oggetto esiste.

In compenso, la chiacchierata è stata davvero piacevole per la qualità del capannello (DElyMyth, Fullo, Matteo…), la disponibilità del programmatore e gli argomenti, googlistici e non, di cui si è discusso.

Google Web Masterminds

Giornata interessante, Fullo e io entriamo soli nella sala dedicata all’accoglienza e, scambiati per tecnici di Google, quasi riusciamo ad arraffare tshirt e camice bianco con tanto di logo Google Labs. Scoperti all’ultimo istante, quando già stavo ipotecando due dei camici per fine giornata. Decisamente non si può avere tutto nella vita.

Ovviamente, è piacevole reincontrare Gioxx, Fullo, Elena, Napolux e, mmm…sono senza caffé, inizio a non ricordare.

Tradizionale e un po’ impacciata la presentazione di Giorgia Longoni, marketing manager di Google Italia, un po’ autocelebrativa quella dedicata al ruolo di Google nell’Open Source, interessante il talk sul ruolo della tassonomia geografica per la catalogazione e identificazione contestuale della conoscenza.

L’ultima presentazione…mah…non saprei. La persona sul palco non ha salutato né si è presentato, ha sparato un pippone su oralità e scrittura, per poi discutere delle API messe a disposizione da Google, confondendo fin troppo spesso il concetto di API e quello di snippets, deducendo poi da questa confusione alcune conclusioni di per sé lecite, ma tratte da premesse non del tutto corrette.

Ressa al buffet freddo, fin troppo casino, poi Workshop su Maps e Mapplets. Avrei fatto meglio a seguire un seminario al posto del workshop: senza caffé non distinguo una istruzione di codice dall’altra.

Fra poco si inzia con un seminario su Google WebToolkit + GData.

P.S. Fino all’entrata nell’aula del workshop le prese di corrente sono state una risorsa introvabile. Una ora e mezza di presentazioni in un ambiente, seppur piacevole, privo di una qualsiasi presa, il che ha messo a dura prova la batteria dei portatili dei molti convenuti.

P.P.S. Per un’ora ho tentato di captare il segnale wifi. Niente né sotto Linux né sotto Vista. Ruoto da ore 3 a ore 12 e prendo il segnale….

Ops, dirottato al seminario su Google Earth/Sky e Sketchup. Decisamente meno noioso, grazie anche al globo rotante di Google Earth. Ne ho approfittato per dare un’occhiata a luoghi a me cari. Non c’è che dire, esperienza piacevole.

Mmmm….Sketchup sembra divertente, molto divertente e semplice da usare.

Casting delle ombre basato sulle ore del giorno e sul giorno solare. Posizionamento all’interno delle mappe di Google Earth, effetti a go go. Insomma, un giocattolo ricco di funzionalità.