L’origine dei nomi

Come dicevano i romani, nomen omen.

Eh, si, già, perché, come dire, già nella Bibbia Dio svela all’uomo il nome segreto delle cose, così da metterle in suo possesso.

Insomma, la credenza che il nome sia presagio di un destino si perde davvero nelle nebbie del tempo. Ciò che sei è ciò che ti rimane addosso dalla nascita fino alla morte e oltre.

Dall’interessante blog di Ravi traggo una breve storia sull’origine dei nomi di alcune fra le più grandi aziende dell’Information Technology. Il testo è un po’ rimaneggiato, integrando alcune notizie interessanti, prese qua e la, principalmente da Wikipedia.

Yahoo!

Il termine Yahoo! è stato inventato da Jonathan Swift e utilizzato nel suo libro “I Viaggi di Gulliver” per rappresentare un individuo dall’aspetto repellente e dai modi incivili.

I fondatori di Yahoo!, Jerry Yang e David Filo scelsero nel 1994 questo nome perché si consideravano alla stregua del personaggio descritto dal termine coniato da Swift.

Xerox

Fondata come Haloid Company nel 1906, l’azienda cambia nome In Xerox, dalla la radice greca xer che sta a indicare qualcosa di secco. E’ proprio questo aspetto, infatti che, distingue la nuova tecnologia di riproduzione a secco dei documenti, inventata da Chestor Carlson, dalle metodologie a “umido” largamente utilizzate negli anni quaranta.

Sun Microsystems

Fondata nel 1982 da quattro studenti della Stanford University, Vinod Khosla, Scott McNealy, Bill Joy e Andy Bechtolsheim, Sun è l’acronimo di Stanford University Network.

Sony

Il nome dell’azienda fondata il 7 Maggio 1946 da Masaru Ibuka e Akio Morita deriva da un incrocio fra il latino sonus, ovvero suono, la parola sunny, soleggiato, e il termine gergale anglonipponico sonny-boy, l’equivalente di ragazzo in gamba.
Dato che il termine Sonny ricordava troppo nella pronuncia la parola giapponese soh-nee, il cui significato può essere tradotto in “Gli affari vanno male”, Akio Morita volle utilizzare una parola che non esistesse nel vocabolario di una qualsiasi lingua, ovvero “Sony”

SAP

Fondata nel 1972 da cinque ex dipendenti di IBM, la tedesca Systemanalyse und Programmentwicklung (“Systems, Applications and Products in data processing”) è la più grande azienda di software in Europa.

Red Hat

Red Hat, creatura di Marc Ewing che nel 1993 la portò alla luce, deve il suo nome al cappello della squadra di Lacrosse della Cornell University (caratterizzato da strisce rosse e bianche) che venne donato al fondatore dal nonno ai tempi del college. Nel manuale della versione beta di Red Hat Linux si può leggere l’appello di Ewing ai lettori affinché lo restituissero in caso venisse ritrovato.

Oracle

Azienda californiana, di Redwood, la storia di Oracle inizia nel 1977 con Larry Ellison e Bob Oats impegnati in un progetto della CIA denominato Oracle. Il progetto non ebbe un futuro, il database sviluppato in quella occasione si tant’è che venne fondata RSI, che in seguito avrebbe preso il nome del db, ovvero Oracle.

Motorola

Fondata nel 1928 da Paul V. Galvin con il nome di Galvin Manufacturing Corporation, l’azienda vede apparire la denominazione Motorola come nome di una nuova linea di autoradio (motor=automobile, ola=suono), dal marchio di una famosa azienda di apparecchi radio, Victrola.

Nel 1947 Galvin Manifacturin Corporation cambia la propria denominazione sociale in Motorola.

Microsoft

E’ il 1975 quando Bill Gates e Paul Allen danno vita a Micro-Soft, azienda volta alla creazione di SOFTware per MICRO computer. Da qui il nome, che negli anni ha perso il trattino diventando l’odierna Microsoft.

Lotus

Originariamente chiamata Lotus Development Corporation, la società fondata nel 1982 da Mitch Kapor and Jonathan Sachs diventa semplicemente Lotus Software dopo l’acquisizione da parte di IBM nel 1995.

Il nome della società deriva dalla “Posizione del Loto”, detta anche “Padmasana”, della tecnica dello yoghi Maharishi Mahesh insegnata da Mitch Kapor.

Intel

Nel 1968 i fondatori Bob Noyce e Gordon Moore vollero chiamare la loro società, ‘Moore Noyce’, ma questo era un marchio già utilizzato da una catena di hotel e quindi si rassegnarono all’acrononimo di INTegrated ELectronics.

Hewlett-Packard

L’1 Gennaio 1939 Bill Hewlett e Dave Packard fondarono l’omonima azienda dopo avere lanciato una moneta per decidere se si sarebbe dovuta chiamare Hewlett-Packard o Packard-Hewlett.

Hotmail

Jack Smith e Sabeer Bhatia nel 1995 ebbero l’idea di creare un’azienda che offrisse un nuovo servizio: l’accesso alla propria email da qualsiasi computer collegato a internet, grazie a un semplice navigatore. Trovata l’idea, Smith si ingegnò per scovare il nome adatto finché arrivò a escogitare Hotmail, che contiene sia il termine mail, ovvero posta, che html, chiaro riferimento al linguaggio di programmazione utilizzato per il web: nei primi tempi, infatti, il servizio si chiamava HoTMaiL.

Google

L’origine del nome Google è ben strana. Inizialmente i due fondatori, Larry Page e Sergey Brin, volevano chiamare la propria società Googol, con un termine coniato da Milton Sirotta, nipote del matematico Edward Kasner, e reso famoso dal libro “Mathematics and the Imagination” di Kasner e James Newman.
La parola googol indica un numero rappresentato da un 1 seguito da 100 zero e doveva servire a indicare la missione della nuova società: indicizzare l’infinito contenuto presente sulla rete.

Cisco

Più che un’azienda, quasi un’agenzia matrimoniale visto che Cisco Systems nasce nel 1984 come società di famiglia grazie ai coniugi Leonard Bosack e Sandra Lerner. Cisco non è un acronimo ma l’abbreviazione di San Francisco, il cui famoso ponte Golden Gate appare stilizzato nel logo aziendale.

Apple

Si sa, la mela è il frutto preferito di Steve Jobs che, insieme a Steve Wozniak e ad Armas Clifford “Mike” Markkula Jr. diede vita ad Apple Computers l’1 Aprile 1976. In ritardo di 3 mesi nello scegliere il nome della società, Jobs minacciò i colleghi di chiamare la nuova azienda Apple Computers se nessuno avesso suggerito entro le 17 un nome più adatto.

Apache

A dispetto di quanto si trova scritto nel sito della fondazione che ne gestisce lo sviluppo, il più famoso web server di internet non deve il proprio nome a fiera popolazione indiana d’America ma alle sue origini un po’ “rappezzate”. E’ infatti opinione comune che il suo nome derivi da “A PAtCHy” server, ovvero server “rappezzato”, il che sta a indicare le origini di questo prodotto, ovvero una serie di “pezze”, in gergo “patch”, al più famoso server web del tempo (Apache ha visto la luce nel 1995), ovvero HTTPd 1.3 della NCSA .

Adobe

Se Steve Jobs ha preso come spunto la mela, John Warnok, cofondatore di Adobe insieme a Charles Geschke nel 1982, si è fatto dare una mano dal fiume Adobe (Adobe Creek) che scorreva dietro casa.

Linux

Nato nel 1991, Linux è uno di quei sistemi operativi che più ha goduto della pervasività offerta da internet: grazie alla rete molti lo hanno scaricato, conosciuto, adottato.

Non molti, però, sanno in quale modo è stato scelto un nome così strano: tutto nasce dall’inventiva di Ari Lemme, amministratore del sito ftp.funet.fi sul quale Torvalds mise per primo in libero download il suo sistema operativo.

In verità, Torvalds avrebbe voluto chiamare la sua creatura Freax, interessante combinazione fra free, freak e X come UniX. La popolarità, però, esige un tributo e il sistema operativo prese il nome della directory creata da Lemme per ospitare i file caricati da Torvalds.

Metti un giorno…una pizza!

Piccola ricetta per una pizza tutta americana…

  1. Prendete un’azienda Torinese, di Rosta (TO);
  2. Mettetela a fare un po’ di ricerca e sviluppo…diciamo per 5 anni…investendo 6 milioni di dollari;
  3. Riempite un armadio con 102 pizze, di 3 tipi differenti;
  4. Metteteci un touch screen e dei controlli per scegliere quanto croccante volete la pizza;
  5. Fate in modo che dal momento dell’ordine alla pizza in mano passino solo 2 minuti;
  6. Importate il tutto negli Stati Uniti e mettete questi scatolotti un po’ qua e un po’ la…

e……

Wonder Pizza

TA DAAAAAAAAAAAAAAAA…….

WONDERPIZZA

Che dire? Vi aspetto da Gennarino sotto casa…e sbrigatevi che la pizza si fredda!

Nananca † Crash!!

Nananca è un piacevole giochino che si trova in rete da qualche mese. Dopo averci giocato tempo fa, l’ho ripreso in mano da qualche giorno, con grande soddisfazione. Niente di complicato, intendiamoci, solo un piacevole passatempo dalla meccanica molto semplice ma coinvolgente. Avendo trovato in giro le istruzioni in inglese, lo metto a disposizione traducendo le note in italiano e modificandole leggermente.

Giochiamo a Nananca?

Cosa è Nananca?

Nanaca†Crash è un gioco in flash i cui personaggi sono tratto da un giochino per PC chiamato Cross†Channel, adatto a un pubblico adulto. Intendiamoci, Cross†Channel è per adulti, Nananca va bene per tutte le età e non ha nulla di offensivo.

Come si gioca a Nananca?

La dinamica, come già detto, è semplice. All’inizio del gioco bisogna premere il tasto destro del mouse per scegliere l’angolazione del mouse e rilasciarlo per selezionare la forza con cui impartire il colpo. A questo punto, dopo l’impatto con la bicicletta, si hanno due azioni a disposizione:

AERIAL BLU

Quando Taichi sta salendo, la scritta aerial diventa blu è possibile effettuare un AERIAL CRASH, un vero e proprio scontro a mezz’aria con una bicicletta che consente di dare una spinta al personaggio in volo. Cliccando quando la scritta si illumina di blu si avrà un crash verso il basso (utile per colpire un determinato personaggio o per modificare l’angolazione del rimbalzo). Attenzione: dopo il crash bisognerà percorrere all’interno dello schermo un certo numero di metri, prima che sia possibile effettuarne un altro.

AERIAL RED

Cliccando il tasto del mouse quando la scritta AERIAL si illumina di rosso, ovvero quando Taichi sta scendendo verso terra, si da vita a uno scontro che lancia verso l’alto il malcapitato. Utile per impedire una collisione con i personaggi a terra o per aumentare la velocità e la distanza percorse. Attenzione: si hanno a disposizione solo tre collisioni aeree di questo tipo.

SPECIAL

Durante il gioco date un’occhiata alla parte destra dello schermo, in ato: qui trovate una casella SPECIAL e un’altra, poco più sotto, raffigurante i personaggi a terra nello schermo.
Sotto la scritta SPECIAL di tanto in tanto appaiono i volti di alcuni personaggi: saranno questi che, una volta colpiti, eseguiranno una mossa speciale. A questo punto, non rimane che controllare nella casella sottostante se un personaggio “speciale” è nello schermo e con una collisione aerea ben assestata, cercare di colpirlo. Ora, apparirà una scritta SPECIAL e avrete 0.7 secondi per cliccare il mouse e attivarla. In genere, le mosse speciali consistono in super colpi che vi spediscono ben lontano, a volte innescano vere e proprie condizioni particolari, come per esempio il “paracadute a tempo” che per una manciata di secondi vi farà volare in avanti senza mai cadere. Molto meglio di un super colpo.

I personaggi

Lo scopo di Nananca consiste nello spedire Taichi, il personaggio che investite con la bicicletta, il più lontano possibile, aiutandovi con dei rimbalzi ben eseguiti.

Cosa significa “ben eseguiti”? Semplice, cercate di atterrare su un personaggio che vi dia una mano, piuttosto che su uno che vi ostacoli.

Prendiamo in esame i vari personaggi che incontrerete lungo il tragitto:

ToukoTouko
Quando la colpite vi da una bella accelerazione, senza spedirvi molto in alto però. E’ un po’ più forte di Kiri.

KiriKiri
Una volta colpita, Kiri vi da una buona accelerazione con un angolo di 45 gradi.

MisatoMisato
E’ l’unico personaggio cui Taichi si aggrappa, fermando la propria corsa. Non cadetele sopra a meno che toccandola si attivi uno SPECIAL: in questo caso Misato sarà in grado di darvi la spinta più potente di tutto il gioco!

NanancaNananca
Nananca è la protagonista del gioco. Oltre a investire Taichi all’inizio è lei a teletrasportarsi durante gli AERIAL CRASH e a dargli una bella spinta.

Sakuraba HiroshiSakuraba Hiroshi
Colpitelo e lui modificherà il vostro angolo di rimbalzo, aumentandolo (Angle up) o diminuendolo (angle down).

TaichiTaichi
Uh…è il poveraccio che si prende la biciclettata iniziale e rimbalza per tutto lo schermo…

YoukoYouko
Youko è un gran fastidio: toccatela e le proprietà del successivo personaggio femminile che colpirete verranno bloccate. L’unico vantaggio sia ha quando a seguire si incappa in Misato e le viene impedito di fermare la vostra corsa, mentre in tutti gli altri casi non riceverete alcuna spinta dalle fanciulle sullo schermo.

TomokiTomoki
Basta saltargli addosso per vedere rallentata la propria corsa…

MikiMiki
Miki vi premia con una bella accelerazione, lanciandovi ben bene in avanti.
E’ un po’ più forte di Kiri.

E infine…giocando giocando, i risultati arrivano…e allora…cliccate qui per provarci!

Risultati

La vita riprende

Gruppo

Con i funerali di frére Roger, oggi, un capitolo si chiude, un altro si apre.

Nelle pagine sottili di questo libro, in trasparenza, con un po’ di luce, è possibile vedere le linee che vergano il passato distante solo pochi giorno, mentre il futuro è li più nelle intenzioni che nelle previsioni.

Nelle parole di frére Sebastian, durante il workshop sulla vocazione del 19 Agosto, frére Roger appare un uomo sul clivio della senilità: spogliato di quei doni che lo hanno reso l’uomo che tutti ricordano, capace di ascoltare ognuno con grande attenzione e comprensione, pronto nel reagire agli eventi e dotato di una memoria che gli consentiva di ricordare ogni particolare delle persone che lo circondavano. Gli ultimi tempi di frére Roger sono stati i giorni di un uomo depredato delle sue migliori qualità umane, ma che proprio in questa semplicità rivelava a pieno il dono della presenza di Dio. Un dono semplice, presente in ogni momento, in ogni preghiera, ognuna sempre più essenziale tesa a esprimere i valori più reali della fede in Cristo. Ed è questa parabola verso la povertà, verso l’essenzialità, che sembra iscriversi negli insegnamenti di sempre che pongono nel silenzio il momento culminante della preghiera, la dove le parole non hanno la forza di sostenere il dialogo con Dio e si apre la comunione dello spirito.

La vita in Taizé scorre quasi immutata, gli incontri e i servizi si tengono agli stessi orari di qualche giorno prima e le persone appaiono affaccendate senza posa. A ben vedere, però, non è difficile notare quanti fréres siano insolitamente per gli spazi sterrati, a ricevere un saluto, un sorriso, una parola consolatoria da quanti sono arrivati anche per un giorno, solo per stringersi affettuosamente alla comunità.

Già, perché per i viali di Taizé si ritrovano volti non più adolescenti, di chi per anni ha frequentato questi luoghi ma che nella maturità non vi ha fatto spesso ritorno, portandone il messaggio nella propria realtà locale, vivendolo a pieno. E oggi si ritrovano per queste stradine a chiedersi come possa essere successo, a rincuorarsi a vicenda, a raccogliersi in preghiera e in riflessione senza astio o sconforto, solo un triste stupore negli occhi.

Ed è questo stringersi intorno alla comunità che rende Taizé più viva, sebbene scossa. I fréres non mancano quasi di meravigliarsi della solidarietà di chi di casa in casa offre il proprio aiuto per ospitare i ragazzi che entro qualche giorno arriveranno per il funerale, o di coloro che anche solo per poche ore di permanenza non esitano ad affrontare un lungo viaggio.

Semplici parole di conforto fra i ragazzi e i fréres, molti sorrisi, quasi non fossero giornate di lutto ma semplici momenti di incontro: questa è Taizé, che nel momento del dolore comunque ritrova una comunione e la gioia di proseguire lungo il cammino che attraverso frére Roger il Signore ha indicato su queste colline.

photo: copyright (c) Ateliers et Presses de Taizé, 71250 Taizé, France.

Di ritorno da Taizé

vetrata

Sono tornato sabato sera e per ora metto online qualche immagine da Taizé presa fra venerdì e sabato. Domani spero di essere un po’ più riposato per raccogliere le idee e fermarle in qualche riga.