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L’intellettuale è quello che con costante e incessante lavorio scava intorno al macigno, fino a che avandolo scoperto completamente la società con un collettivo lavoro di braccia lo può sollevare e spostare dal suo cammino.
Bel post.
Mah, non limiterei l’orizzonte dell’intellettuale e, soprattutto, il lavoro epistemologico della comunità alla semplice rimozione di un corpo inerte.
Darebbe un’impressione di staticità che non mi affascinerebbe.
Piuttosto, l’intellettuale batte i confini dell’orizzonte, indicando un percorso sul quale la società si avvia, formandolo nel contempo durante il cammino, magari dirigendosi da qualche altra parte, lasciando solo l’intellettuale, a esplorare nuove possibilità